Parliamo ancora una volta di riforma delle Pensioni, e più nello specifico della risoluzione del dramma degli esodati e di altre questioni di primaria importanza, su tutti il tema Quota 96 della scuola. Quella di oggi, 26 giugno, è una giornata cruciale: il governo di Matteo Renzi, infatti, entro stasera deve riferire alla Commissione Lavoro della Camera qual è la sua proposta per le vittime principali della riforma Fornero.

A comunicarlo è proprio il presidente della Commissione, Cesare Damiano (PD), che in un intervento riportato dall'Ansa afferma che il tempo è ormai scaduto: se l'esecutivo non presenterà una propria ipotesi, lunedì prossimo (30 giugno) comincerà la discussione in aula della proposta di legge unificata redatta dalla Commissione Lavoro.

Il testo unificato, lo ricordiamo, contiene alcune importanti proposte di modifica e/o di integrazione all'articolo 24 del decreto legge 201/2011 (la famigerata Riforma Fornero, appunto) per garantire il pensionamento degli esodati rimasti ancora senza salvaguardia, ma anche per affrontare altri temi in primo piano in ambito riforma pensioni: la questione Quota 96 della scuola e quella relativa ai lavoratori precoci.

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Una proposta, però, che ha un peso economico ingente: l'Inps ha stimato una copertura pari a circa 47 miliardi di euro per il biennio 2014/2015. Una cifra che il governo reputa non sostenibile, così come affermato dal ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Elena Maria Boschi, e che ha causato lo slittamento della discussione dal 23 giugno previsto inizialmente al 30 dello stesso mese (per la verità, l'esecutivo aveva chiesto una proroga di due settimane, a cui si sono opposte strenuamente Sel, M5S, Lega e Fi).

Resistenze esagerate per Damiano, che afferma: "Abbiamo verificato, attraverso un approfondito monitoraggio, che non verrà spesa una parte degli 11 miliardi di euro stanziati per la salvaguardia complessiva di 162mila lavoratori". L'idea del presidente della Commissione Lavoro è quindi quella che "questa disponibilità di risorse debba essere reimpiegata per tutelare altri lavoratori".

Damiano, a conclusione del suo intervento, torna inoltre a richiedere al governo un intervento significativo che vada in due direzioni. Da una parte, spinge per la risoluzione di alcuni problemi spinosi che sono diventati un suo cavallo di battaglia: la correzione del problema Quota 96 della scuola e dell'errore relativo ai macchinisti, oltre alla cancellazione delle penalizzazioni per chi va in pensione di anzianità.

Dall'altra parte, il deputato PD torna alla carica con la propria proposta di riforma delle pensioni, nella quale, afferma, è necessario introdurre un criterio di flessibilità. In pensione dai 62 ai 70 anni con incentivi o penalizzazioni sull'assegno?