Rilevanti novità vengono annunciate direttamente dal Ministro alla Pubblica Istruzione Stefania Giannini. Novità destinate a lasciare il segno nel mondo della Scuola ed in particolare nel mondo del precariato. Proprio per quel personale scolastico che, pur nell'ombra, ha sempre servito lo Stato, senza alcun merito riconosciuto, senza alcun riconoscimento ufficiale. Personale precario, senza certezze sul proprio futuro, senza poter intraprendere azioni risolutive ai fini della propria gestione familiare.

Quale la promessa della Giannini?

Nel corso dell'anno si procederà all'immissione in ruolo dei docenti vincitori del concorso del 2012.

Questo ha assicurato il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini durante il question time andato in scena in questi giorni alla Camera. "Degli 11.542 posti banditi, nell'anno scolastico 2013-2014 sono già stati immessi in ruolo 3.527 - ha detto la Giannini - mentre quest'anno si procederà all'immissione degli ulteriori vincitori. Non posso ancora dare garanzie formali che saranno immessi tutti i restanti 8.015, ma posso dire chiaramente che questo è ciò a cui sto lavorando ogni giorno". Il ministro ha aggiunto che al massimo alla fine del mese di luglio si potranno sciogliere alcune riserve legate alle procedure di mobilità del personale docente.

Se poi a simile assunzioni si aggiungeranno quelle legate alla soluzione del caso "quota 96", cioè di quei 4000 operatori scolastici rimasti imbrigliati nelle norme attuative della legge Fornero del 2011 sulle pensioni, si può prevedere che il nuovo anno scolastico sarà foriero di novità ma anche di uno svecchiamento della classe docente più vecchia d'Europa.

Il governo è impegnato anche alla soluzione del personale quota 96, l'emendamento presentato ed accolto in questi giorni dà fiato alle loro speranze, ma anche a quelle dei precari in attesa di una stabilizzazione attesa da anni. Il personale docente in quota 96 ma anche i docenti precari ed i vincitori di concorso seguono con trepidazione l'evolversi delle loro situazioni, sperando che venga posta la parola fine alle loro vicende che non subiscano nuove delusioni e mortificazioni.