Il tanto atteso decreto sulla Pubblica Amministrazione, a firma del Ministro Marianna Madia, ha i giorni contati. Bisogna superare le difficoltà dovute al tempi. Tempi ridotti all'osso. Difatti la data del 24 agosto, data di scadenza del decreto, è ormai prossima. Eppure qualcosa si muove! Ma cosa c'è di nuovo che dà certezze sulla approvazione definitiva? C'è che oltre a Boccia anche il vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali Saltamartini ha lasciato intendere il suo parere favorevole per l'accettazione dell'emendamento presentato dalla onorevole Manuela Ghizzoni e da altri, sul collocamento a riposo del personale insegnante ed amministrativo, quello della"quota 96".

Ma chi è il personale scolastico "quota 96"? Da cosa ha origine?

E' quel personale che pur avendo raggiunto quota 96, vale a dire i requisiti previsti dalla normativa antecedente la riforma sulle Pensioni del Governo Monti a firma della Ministra Elsa Fornero, non potette andare in pensione con le norme della riforma pensionistica a causa di un errore presente nella stessa. Professori che erano stati sacrificati per sanare le finanze dissestate dello Stato, con riforme draconiane, tutte "lacrime e sangue" e che indiscriminatamente colpirono tutti, ma in particolare chi si accingeva ad andare in pensione. Le nuove norme, ricordiamolo, stravolsero e cancellarono nel giro di poche ore, il sistema pensionistico italiano che prevedeva, come requisito principe, il raggiungimento della quota 96 tra contributi versati ed età anagrafica.

La riforma Fornero si basava e si basa sulla cancellazione della quota 96 sostituita da "numeri" che fissavano i contributi minimi per andare in pensione a 42 anni e sei mesi per gli uomini e a 41 e tre mesi per le donne, con un aumento dei mesi lavorativi come adeguamento all'aumento della vita. Ma non solo. Si poneva come data ultima per godere delle norme della vecchia legislazione, il 31 dicembre 2011.

E qui si aprì la diaspora.

L'errore fatale, per la scuola, della riforma Fornero

Per la scuola si commise l'errore fatale, riconosciuto con il senno di poi dalla stessa Fornero, di non tener conto della specificità del calendario scolastico che non segue quello solare, avendo un inizio al primo settembre ed una fine al 31 di agosto, generando gli "esodati della scuola".

Personale che raggiungeva quota 96 entro il 31 agosto 2012 ma che non poteva andare in pensione per l'errore madornale che non tenne conto della peculiarità dell'anno scolastico. Oggi finalmente il Governo del Premier Matteo Renzi dà un preciso segnale della sua volontà di cambiamento. Il via libera all'emendamento pro quota 96 ne è un chiaro segnale. Si spera solo che la tempistica non si allunghi onde poter permettere ai quota 96 di ottenere il pensionamento entro il 31 di agosto.