Nessuna novità e tanta indifferenza ancora verso il caso Pensioni lavoratori precoci: nonostante il dibattito sulla riforma del sistema previdenziale sia molto acceso, in questi mesi né Renzi né altri leader politici hanno esplicitamente fatto riferimento ai lavoratori precoci, una delle categorie più bersagliate dalla riforma Fornero. Parlando di precoci e riforma Fornero bisogna però sottolineare gli ultimi interventi di Damiano e della CGIL, che vorrebbero la  riduzione dell’età pensionabile con annessa modifica dell’attuale normativa di riferimento del sistema pensionistico.

Qualora il governo decidesse di procedere in questa direzione ne beneficerebbe indirettamente anche il caso pensioni lavoratori precoci, ma in più di un’occasione Poletti ha sottolineato come almeno per il momento non siano allo studio provvedimenti di modifica della riforma Fornero o di riduzione dell’età pensionabile.

Pensioni lavoratori precoci, prepensionamento: CGIL e Damiano chiedono riduzione dell’età pensionabile



Come accennato in apertura, continua la scia di indifferenza che in questi mesi sta interessando il caso pensioni lavoratori precoci: mai una parola sulla categoria, eppure si tratta di individui che hanno iniziato la carriera lavorativa molto presto e che adesso, a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile introdotto proprio dalla legge Fornero, rischiano di non poter completare il percorso sino al pensionamento perché impossibilitati a maturare i ‘nuovi’ requisiti: ‘Il vincolo dei 67 anni penalizza chi vorrebbe uscire prima e rallenta il turnover - ha dichiarato il leader della CGIL Susanna Camusso parlando di prepensionamento e riforma Fornero - Non è razionale puntare a un modello contributivo e spingere l'età pensionabile sempre più avanti’. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che più volte nel corso delle ultime settimane ha ribadito come la riforma Fornero abbia ampiamente ‘dimostrato di non funzionare’. Secondo l’ex ministro anche l’età pensionabile andrebbe ridotta, dato che il vincolo a 67 anni ha creato il caso esodati e generato la questione pensioni lavoratori precoci. Per quest’ultimi l’unica via percorribile sarebbe quella del prepensionamento, con lo stesso presidente della Commissione Lavoro ad aver firmato una proposta di legge che lo renderebbe possibile a partire dai 62 anni d’età più 35 di contributi. Misura certo ancora insufficiente per i lavoratori precoci, ma pur sempre un primo passo sulla base del quale poter ragionare per studiare una formula più adatta a questo genere di lavoratori. Nonostante in definitiva le premesse di per se giustificherebbero un intervento di riduzione dell’età pensionabile, il ministro Poletti dimostra di avere un punto di vista diverso.

Pensioni lavoratori precoci, prepensionamento: Poletti dice no a riduzione età pensionabile



Interrogato più volte in tema di riforma Fornero ed età pensionabile, il ministro Poletti ha sempre sottolineato che non sono allo studio interventi di revisione né per l’una né per l’altra: ‘Si cercherà di flessibilizzare l’uscita dal lavoro, ha chiosato il ministro, rendendo il sistema meno rigido, ma la riforma Fornero e l’età pensionabile non verranno modificate’. La soluzione alle numerose vertenze previdenziali (compreso il caso pensioni lavoratori precoci) si perseguirà dunque tramite altra via, urge attendere. E Voi che cosa ne pensate? Sareste favorevoli ad abbassare l’età pensionabile o ritenete congruo il vincolo dei 67 anni? Come affrontereste il caso dei lavoratori precoci? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!