Dopo mesi e mesi finalmente sembra muoversi qualcosa di concreto all'interno della riforma Pensioni 2014. In particolare due casi molto delicati come quello degli esodati e dei quota 96 della Scuola sembrano vicini ad una soluzione.

Riforma Pensioni 2014: Le ultime notizie sugli esodati

Nei giorni scorsi, la Camera dei deputati ha dato il via libera al testo unico di salvaguardia, che allarga il campo delle pensioni concesse con i requisiti precedenti la riforma Fornero ad ulteriori 32mila posizioni, in gran parte riciclate dal decreto della spending review 2012, dove molte caselle erano rimaste vuote.

In questo modo, le posizioni coperte dagli interventi dei vari governi - Monti, Letta e Renzi - ammontano a 170mila casi, anche se le pensioni erogate son in realtà assai meno della metà. Si tratta del sesto provvedimento adottato sul fronte degli esodati nell'arco di soli due anni.

Nei giorni scorsi, poi, è giunto al termine l'esame delle domande presentate agli uffici territoriali dell'Inps relative alla quinta tranche e, ora, si attende il responso dell'istituto di previdenza per ogni singola istanza presentata. Il governo, in sede di approvazione del testo unico, ha comunque assicurato una soluzione definitiva al problema esodati nella prossima legge di stabilità 2015.

Riforma pensioni 2014: Le ultime notizie sui Quota 96

Altra materia che ha fatto a lungo discutere è quella riguardante i cosiddetti Quota 96 della scuola, docenti e personale ATA che, per un errore tecnico della legge Fornero, non hanno potuto richiedere la pensione.

Il loro è stato una sorta di calvario, ma un emendamento è stato inserito all'interno della legge di conversione del decreto legge di riforma della pubblica amministrazione, il DL n. 90 del 2014.

Il problema riguarderà soprattutto l'iter parlamentare, il quale è ancora in alto mare, in quanto andranno discussi circa 1500 emendamenti.

Tra l'altro il percorso ha subito già due rinvii: la prima discussione era stata prevista per il 14 luglio, poi era stato spostato al 22 luglio e ora è stato rinviato a fine luglio. Il tempo, però, è agli sgoccioli. Qualora l'emendamento dei Quota 96 non dovesse essere approvato in tempi brevi, il 1° settembre i 4mila docenti e personale ATA potrebbero essere costretti a tornare a scuola.

Anche su questo punto si possono evincere i limiti della riforma delle pensioni Renzi che si presenta come non strutturale.

Riforma pensioni 2014: Le ultime notizie sul contributivo donne

Cosa si intende per opzione contributivo donne? È necessario fare un passo indietro. Nel D.L. 201 del 2011, la cosiddetta riforma Monti, veniva confermato l'articolo 1 e comma 9 della Legge 243/2004, la quale prevedeva che le lavoratrici dipendenti sia del settore pubblico sia del settore privato potessero andare in pensione in maniera anticipata (ottenere la pensione d'anzianità) fino al 31 dicembre 2015 con un sistema esclusivamente contributivo. I requisiti per la cosiddetta opzione contributivo donne erano i 35 anni di anzianità contributiva e 57 anni per le lavoratrici dipendenti e 58 per le autonome come requisito anagrafico.

La decorrenza per la pensione, come ricordato dalla circolare n. 35 del 2012 dell'Inps, deve scattare entro il 31 dicembre 2015. In poche parole, date le finestre di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome, per queste ultime la scadenza per la maturazione dei requisiti è già terminata, mentre per le dipendenti la scadenza è il novembre 2014.