Tanto tuonò, che alla fine piovve. Dopo il recente dietrofront del Governo nel decreto della PA e le dichiarazioni del Premier sulla questione, il personale ATA della scuola e gli insegnanti pubblici hanno deciso di far sentire le proprie ragioni attraverso una giornata di mobilitazione. La forma di protesta chiama a raccolta circa 4000 dipendenti pubblici, che secondo le regole in vigore prima della Riforma Fornero sarebbero dovuti andare in pensione entro la fine del mese di agosto 2012.
Purtroppo nel 2011 le nuove norme introdotte dal Governo Monti, anche a causa delle necessità di urgenza dettate dalla crisi, non hanno considerato le implicazioni nel mondo della scuola (dove l'anno lavorativo inizia a settembre e non a gennaio), determinando una situazione di stallo anche per coloro che avevano già maturato il diritto alla pensione secondo il criterio della quota 96.
I dati e le indicazioni sulla manifestazione: i quota 96 scendono in piazza
La manifestazione dei Quota 96 è prevista per il prossimo 29 agosto a Roma. Inizierà alle ore 11.00, mentre il luogo preciso deve essere ancora definito. L'idea degli organizzatori è di fare pressioni per raggiungere il traguardo del pieno riconoscimento dei diritti lesi. Il luogo preciso verrà comunicato non appena la Questura avrà rilasciato i permessi del caso, mentre tutti i principali attori coinvolti invitano la scuola alla partecipazione di massa.
Il Premier tra legittime aspettative e sorprese sulla scuola
Nel frattempo si alimentano le illazioni sulle recenti dichiarazioni del Premier Matteo Renzi, che è stato intervistato dal programma Millenium su Rai3.
A scatenare un acceso dibattito tra gli insegnanti è stata in particolare una dichiarazione del Presidente del Consiglio: "questo Paese - aggiunge - più o meno ha 800 miliardi di spesa pubblica. Sedici miliardi sono il 2 per cento. Cioè come venti euro per una famiglia che guadagna mille euro. Il due per cento si trova agevolmente.
Ma il punto è capire dove mettiamo i soldi perché su alcune voci come la scuola e gli insegnanti bisogna mettere più soldi. Bisogna scommettere. E su questo ci sarà una sorpresa a settembre". Le sorprese in genere sono sempre gradite, ma a giudicare quelle che si sono accumulate negli ultimi tre anni l'ansia e la preoccupazione del personale della scuola continua comprensibilmente ad aumentare.