Non ci sono grandi aspettative per l'annuncio di misure di pensione anticipata durante il prossimo Consiglio dei Ministri che si terrà domani a Roma. Anche se il tema della riforma pensionistica verrà sicuramente trattato in maniera approfondita, sembra che per vedere delle soluzioni concrete bisognerà aspettare necessariamente la prossima legge di stabilità. Le diverse anticipazioni che si sono diffuse negli scorsi giorni hanno confermato l'intento dell'esecutivo di arrivare ad una soluzione comune per gli esodati e per tutti coloro che sono rimasti incastrati dentro le maglie della Riforma Fornero; riuscirci significherà trovare la quadra all'interno dei numeri di bilancio, fatto che fa propendere per una posticipazione dei provvedimenti ai prossimi mesi.

La legge di stabilità potrebbe raccogliere le coperture attraverso un mix di interventi

Secondo quanto già previsto dal Governo, la legge di stabilità verrà presentata in Parlamento entro il 15 ottobre 2014. Fino ad allora, i tecnici del Ministero dell'Economia saranno al lavoro per trovare le coperture da destinare alla riforma del sistema pensionistico. Dopo le voci degli scorsi giorni sulla possibilità di un prelievo o contributo di solidarietà dalle Pensioni più elevate, il Sottosegretario Delrio ha smentito che il Governo stia seguendo questa strada e ha riproposto la soluzione dei tagli alla spesa pubblica. La spending review sarà probabilmente affiancata da alcuni provvedimento di aggravio sulla fiscalità generale, ovvero dalla riduzione delle detrazioni a favore delle persone fisiche e delle agevolazioni a favore delle imprese.

Si escludono invece tagli lineari, perché rischierebbero solo di creare danni più grandi o di alimentare l'ingiustizia sociale.

I destinatari e le possibili misure di riforma

Ricordiamo che tra i destinatari bisognosi di una sanatoria pensionistica vi sono moltissimi lavoratori sia appartenenti al settore pubblico che privato.

Basti pensare agli esodati rimasti senza lavoro e senza pensione (per il momento salvaguardati con misure straordinarie), agli esodati Quota 96 della scuola, ai lavoratori precari e ai disoccupati in età avanzata o ai lavoratori precoci che hanno già accumulato gli anni di contribuzione utili al ritiro. Per tutte queste figure dovrebbe concretizzarsi la possibilità di una pensione anticipata a 62 anni e con almeno 35 anni di contributi. Ma per vedere se il Governo riuscirà a trovare davvero i fondi necessari all'approvazione del provvedimento, bisognerà attendere come minimo la metà del prossimo autunno.