Riduzione delle supplenze e dei permessi sindacali. Il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini dichiara che i posti nella Scuola da sostituire sono conosciuti dall'inizio dell'anno scolastico. Da parte sua il Ministro Madia avvia tagli del 50% sui distacchi. I costi: 350mila ore di lavoro. Il risparmio sugli incarichi di supplenza è calcolato in 10 milioni di euro. Il premier Renzi su Twitter ringrazia il ministro Marianna Madia per aver dimezzato i distacchi e i permessi sindacali del pubblico impiego. Attesa per la giornata del 29 agosto, i cui le proposte di riforma della Scuola saranno vagliate e troveranno riscontro positivo o negativo sui tagli e sulle riduzioni nell'ambito della scuola.
Il taglio dei permessi sindacali, invece, è gia presente e solo nell'ambito degli incarichi di supplenze prevede un risparmio di oltre 10 mln di euro all'anno. Entra in vigore dal 1° settembre 2014 il provvedimento che comporta la riduzione del 50% di permessi e distacchi sindacali. Entro la data del 31 agosto i sindacati dei dipendenti pubblici devono comunicare al Ministero la revoca dei distacchi non dovuti. Il Ministero ha, però, previsto la possibilità per gli ex-sindacalisti in aspettativa o in distacco di passare in altra amministrazione conservando le prerogative economiche.
Supplenze e permessi sindacali: le riduzioni
Nella giornata di ieri, il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia ha confermato il taglio alle prerogative sindacali nell'ambito del pubblico impiego, riducendo del 50% le 356.602 mila ore di lavoro, dirottandole sui permessi sindacali. Non resta con le mani in mano il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, la quale dichiara che le supplenze sono da riconsiderare, in quanto fin dall'inizio dell'anno scolastico si è a conoscenza del numero dei posti da sostituire stabilmente. In base alle dichiarazioni del ministro Giannini, "i supplenti non saranno eliminati fisicamente", aspetto della riforma della scuola che ha creato non pochi malumori in questi giorni, durante i quali si è a lungo parlato di "taglio delle supplenze".Il taglio dei permessi sindacali, invece, è gia presente e solo nell'ambito degli incarichi di supplenze prevede un risparmio di oltre 10 mln di euro all'anno. Entra in vigore dal 1° settembre 2014 il provvedimento che comporta la riduzione del 50% di permessi e distacchi sindacali. Entro la data del 31 agosto i sindacati dei dipendenti pubblici devono comunicare al Ministero la revoca dei distacchi non dovuti. Il Ministero ha, però, previsto la possibilità per gli ex-sindacalisti in aspettativa o in distacco di passare in altra amministrazione conservando le prerogative economiche.
Taglio permessi sindacali: quanto si risparmia?
In riferimento ai calcoli della Corte dei conti (dati 2010) le aspettative retribuite, i permessi, i permessi cumulabili e i distacchi comportano assenza dal lavoro per un anno di 4.569 unità di personale, pari ad un dipendente ogni 550 unità di personale in servizio. Il costo complessivo a carico dello Stato è di 151 mln di euro. In un anno sono stati cumulati 821.439 giorni di distacco e 142.619 permessi cumulati retribuiti presso le Rsu per 177.048, con una riduzione di circa 800 dipendenti. Inoltre, devono essere considerati i 45.870 giorni non lavorati per la partecipazione alle riunioni di organismi sindacali direttivi, corrispondenti all'assenza di 805 dipendenti all'anno. Il nuovo progetto di Riforma scuola compoterebbe, dunque, un ingente risparmio nelle casse dello Stato, si attende solo la sua applicazione.
© RIPRODUZIONE VIETATA