Non accenna ad esaurirsi il dibattito in tema di riforma Pensioni 2014: la vicenda più eclatante è senz’altro quella dei Quota 96, con lo stralcio del relativo emendamento presentato al decreto PA ad aver creato una coda di polemiche e recriminazioni. Il presidente della Commissione Bilancio Boccia ha duramente attaccato Renzi, il collega della Commissione Lavoro Cesare Damiano ha addirittura parlato di ‘scandalo’ mentre loro, i Quota 96, hanno consegnato tutta la propria incredulità alla Rete (i social brulicano di messaggi). La prima versione parlava di mancanza di coperture economiche: ricevuto il parere del MEF il Ministro Madia ha compreso che non esistevano concreti margini di manovra ed ha così optato per lo stralcio di alcuni emendamenti presentati al decreto PA.
Il racconto fatto oggi da Renzi è però di tutt’altro tenore: il premier parla di incompatibilità tra il decreto PA e il caso dei Quota 96, valutazione che ha lasciato i più senza parole. Il dietro front del ministro Madia ha comunque segnato un duro colpo per l’intera riforma delle pensioni 2014, il tutto considerato che la scure della Ragioneria si è abbattuta anche sul provvedimento che eliminava le penalizzazioni per i pensionamenti a partire da 62 anni d’età. Si trattava di un primo importante passo in avanti per le vicende di precoci e lavoratori impiegati in attività usuranti, ma adesso è tutto da rifare.
Riforma pensioni 2014 Renzi, Quota 96: decreto PA non è stata la strada giusta, Damiano parla di scandalo
Come accennato in apertura, l’iter di effettuazione della prossima riforma delle pensioni 2014 è stato bruscamente interrotto da quanto deciso ieri, quando il ministro Madia ha stralciato l’emendamento su Quota 96: al riguardo oggi sono arrivate le prime reazioni, con Francesco Boccia ad aver duramente attaccato il governo - ‘Non mi interessa come, ma la vicenda va risolta entro agosto’ - e Cesare Damiano ad aver parlato di scandalo: ‘Sarebbe scandaloso non risolvere quota 96 degli insegnanti, ma soprattutto utilizzare argomenti falsi per non fare questa scelta’ ha tuonato l’ex ministro parlando di riforma pensioni 2014 e Quota 96. Nulla da eccepire alle parole di Damiano che centrano perfettamente il punto. ‘L’epurazione’ effettuata da Madia a proposito del decreto PA lascia infatti più di un dubbio: Ragioneria e MEF hanno parlato di mancanze di risorse ma oggi Renzi ha invece sostenuto che il decreto PA ‘non centrava nulla’ con il caso dei Quota 96. Insomma o qualcuno sta mentendo o la confusione regna sovrana. Di certo il cammino che dovrebbe portare alla prossima riforma delle pensioni 2014 diviene più impervio, anche e soprattutto perché la manovra Madia non ha toccato solo il caso dei Quota 96: anche precoci e individui impiegati in lavori usuranti sono finiti sotto la scure della RdS.
Riforma pensioni 2014 Renzi, precoci e usuranti: Madia e Ragioneria infliggono un duro colpo
Riforma pensioni 2014 in alto mare anche per precoci e lavoratori impiegati in attività usuranti, che in settimana avevano potuto gioire (soprattutto i primi) per via della manovra di cancellazione delle penalizzazioni previste a carico di chi accede alla pensione raggiunti i 62 anni d’età. Il ministro Madia ha infatti soppresso la norma che era stata inserita nel decreto PA con ciò riaprendo la strada a tutta una serie di interrogativi: per precoci e usuranti rimane comunque in piedi la proposta della CGIL di istituire la Quota 96, anche se la deriva del provvedimento sui Quota 96 della Scuola non aiuta di certo il processo di ‘accettazione’ della manovra. Risposte concrete per le due vertenze arriveranno probabilmente a settembre, quando il governo Renzi dovrà prevedere una riforma delle pensioni 2014 onnicomprensiva ed in grado di rispondere ai dettami inseriti nel DEF di aprile: e Voi? Che cosa pensate su quanto accaduto con riferimento ai Quota 96? Come risolvereste le vicende di precoci e usuranti? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto!