Continua a far discutere quanto avvenuto ieri a proposito del caso pensioni Quota 96 Scuola: lo stralcio dell’emendamento ha segnato un deciso passo indietro rispetto a quanto di buono era stato fatto in queste ultime settimane, e già oggi si registrano i primi commenti. Su tutti quello del presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia, che nella vicenda dei Quota 96 ci ha messo la faccia e che aveva rinvenuto nell’iter di approvazione della riforma PA la via più sicura alla quale ancorare il caso Pensioni Quota 96 Scuola. ‘Una valutazione sbagliata’ ha tuonato Boccia, apparso estremamente deciso sul da farsi.

Non hanno tardato neanche le reazioni del governo Renzi, con il capogruppo PD al Senato Puglisi e il premier stesso ad aver assicurato che l’esecutivo interverrà ratificando un provvedimento più ampio entro la fine di agosto. Ammesso che la cosa possa rispondere al vero una manovra omologata a fine agosto metterebbe comunque in dubbio il pensionamento a partire dal primo settembre.

Pensioni Quota 96 Scuola, governo Renzi e riforma PA: un siparietto all’italiana, nuovo provvedimento entro fine agosto?



Come accennato in apertura, quanto accaduto ieri in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola ha lasciato pesanti strascichi; lo stralcio del relativo emendamento presentato alla riforma della PA ha infatti contribuito a restituire vigore alla teoria in base alla quale dietro ai continui dinieghi di esecutivo ed istituzioni si celi una precisa volontà politica e non un problema ‘economico’. Ad appena 24 ore dall’ennesimo buco nell’acqua consumatosi con riferimento al caso pensioni Quota 96 Scuola sono comunque arrivate le prime reazioni: il capogruppo PD al Senato Puglisi ha tenuto a precisare che ‘il governo interverrà in tempi brevi con un provvedimento specifico per sanare l'ingiustizia su quota 96’. Le solite chiacchiere, nulla di più, anche se va sottolineato che quella del decreto ad hoc era una delle vie più accreditate alla vigilia in caso di fallimento dell’iter agganciato alla riforma della PA. Oltre all’esponente PD è stato il premier in persona Renzi ad esporsi sul caso dei Quota 96, sottolineando come la ratio della riforma PA centrasse molto poco con la vertenza degli esodati della Scuola: ‘Stiamo preparando un intervento per fine agosto assai più ampio come platea di beneficiari rispetto ai soli 4mila insegnanti coperti dalla Quota 96’. C’è da credere a tutto questo? La risposta è più che ovvia, dato che in questi mesi di promesse e dichiarazioni simili il sottoscritto ne ha riportate a centinaia se non di più. L’ennesimo nulla di fatto consumatosi in merito al caso pensioni Quota 96 Scuola non è andato giù neanche a Francesco Boccia presidente della Commissione Bilancio.

Pensioni Quota 96 Scuola, governo Renzi e riforma PA: Boccia non ci sta



Il presidente Boccia ha attaccato tutti: il MEF in primo luogo - reo di non aver rispettato la volontà espressa dal Parlamento - il governo Renzi e il premier in persona: ‘La riforma PA non è stato il modo migliore di affrontare la vicenda dei Quota 96? Mi interessa poco il come risolvere la cosa. Se ne occupino il governo, il Senato, la Camera, non mi interessa, il provvedimento va fatto entro la fine di agosto’. Specialmente negli ultimi tempi il presidente Boccia aveva preso parte attiva alla vicenda dei Quota 96 nel tentativo di incentivarne la risoluzione, ma sin qui tutto si è rivelato inutile: il governo Renzi ha ancora una volta parlato di incompatibilità tra il caso pensioni Quota 96 Scuola e il decreto cui è stato agganciato il relativo emendamento (in questo caso la riforma PA) ma in realtà il problema sbandierato da MEF e Ragioneria parla di mancanza di risorse. Qualcosa continua dunque a non tornare in una vicenda che ha ormai abbondantemente varcato i confini della vergogna: e Voi che cosa ne pensate? Credete davvero che il governo Renzi produrrà un decreto ad hoc entro la fine di agosto? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!