Siamo arrivati allo stupore. Quasi come se il prossimo 29 agosto fossimo costretti a tornare bambini ed ascoltare la riforma della Scuola annunciata dal Presidente del Consiglio con la bocca spalancata e con dei gridolini d'eccitazione.
'Vi stupirò' sono state infatti le parole pronunciate da Matteo Renzi nel corso di un'intervista rilasciata al settimanale 'Tempi' e di cui vi abbiamo parlato ampiamente all'interno di questo articolo.
Vorremmo qui soffermarci, in particolare, sul significato intrinseco del verbo 'stupire' e cioè quello di riuscire a meravigliare l'uditorio (in questo caso il personale scolastico) con delle proposte nuove ed innovative di cui non si era mai parlato in precedenza.
In realtà, dall'inizio di luglio, i docenti ne hanno sentito parlare (eccome) di nuove misure per la scuola, alcune delle quali hanno suscitato vibranti polemiche non ancora sopite: stiamo parlando dell'aumento delle ore di lavoro (prima annunciato e poi ritratto dal sottosegretario al Miur, Roberto Reggi), di valutazione e formazione dei docenti, di scuola aperta fino alle 22, di taglio dell'ultimo anno delle superiori ed altre simili follie che hanno accompagnato quest'estate 2014 che non passerà certo nel dimenticatoio.


Ora le domande che i docenti e il personale Ata si stanno ponendo sono più o meno queste: quali saranno queste misure 'stupefacenti' (non ci riferiamo alle droghe, non pensate male...) che stravolgeranno il settore dell'Istruzione a partire dai prossimi mesi? E soprattutto: visto che si è parlato di un miliardo di euro per la scuola, da dove spunteranno tutti questi soldi? 
Un miliardo di euro non si possono nascondere sotto una mattonella e se teniamo presente che il motivo dominante della bocciatura del pensionamento dei 'quota 96' è stato proprio la mancanza di coperture finanziarie, tutti noi ci chiediamo da dove arriveranno tutte queste risorse, tanto più che pure gli scatti di anzianità 2012 verranno pagati al personale scolastico, sottraendo le somme necessarie ai fondi per il Mof (miglioramento dell'offerta formativa), già peraltro miseri. 
Resta un'ultima inquietante domanda che gli insegnanti devono necessariamente farsi e la cui risposta incute, già sin d'ora, timori e paure: 'Presidente Renzi, ci stupirai annunciando anche il blocco dei contratti per altri due anni?'
Pensandoci bene, proprio quest'ultima domanda non sarebbe affatto oggetto di stupore.