Anche lui si è prestato all'Ice Bucket Challenge in favore della Sla, ovvero la lunghissima catena di solidarietà che ha visto tantissimi VIP rovesciarsi in testa un secchio pieno di acqua gelata: stiamo parlando, ovviamente del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che è tornato a parlare di Scuola, nel corso di un'intervista che ha rilasciato al settimanale 'Tempi'.
Il premier ha rinnovato l'appuntamento per venerdì prossimo 29 agosto, quando verranno illustrate le novità per la scuola, una riforma, come ha detto l'ex sindaco di Firenze che andrà in direzione dei ragazzi, delle famiglie e del personale docente, definito come la 'negletta spina dorsale del nostro sistema educativo'.
Che gli insegnanti siano trascurati è fuor di dubbio, specie sul fronte del rinnovo contrattuale. Verrebbe voglia di rispondere così al presidente del Consiglio che ribadisce come la scuola non sia affatto un problema, ma semmai un 'asset strategico del nostro Paese' che occorre valorizzare e mettere in sicurezza.
Riforma Scuola Giannini-Renzi: il 29 agosto l'Ice Bucket lo prenderanno i docenti?
Matteo Renzi ha ribadito come sia importante che gli italiani escano dalla logica del piagnisteo per intraprendere la strada della proposta: per fare questo bisogna però togliere l'Italia dalle mani dei 'soliti noti' ed intraprendere una rivoluzione culturale che possa spalancare le finestre e fare entrare aria nuova.
'Il 29 agosto vi stupirò' ha detto a chiare lettere il Presidente del Consiglio che, quindi, ha in serbo nel cappello a cilindro non il solito coniglio, ma molto di più.
Staremo a vedere quali saranno le proposte che verranno formulate venerdì prossimo: se da una parte, sembra scontata la richiesta di maggiori sacrifici da parte dei docenti, dall'altra ci si aspetta che venga toccato anche il discorso relativo al rinnovo del contratto economico.
Sul fronte delle immissioni in ruolo, qualcosa si è fatto, anche se siamo ancora lontanissimi dai numeri di posti che andrebbero coperti: il timore è che i prossimi ad essere 'nominati' per prendersi la secchiellata di acqua gelata in testa saranno proprio i docenti e il personale Ata, una doccia fredda non in favore, ahinoi, della ricerca contro la Sla, ma ancora una volta, con un ulteriore aumento di carico di lavoro, in beneficenza per le casse dello Stato.