Nonostante il clima eccezionalmente mite, è un agosto davvero caldo quello che stiamo vivendo sul fronte delle Pensioni. Nel corso delle ultime settimane il tema ha scatenato una girandola di aperture, annunci e altolà, a cui sono seguite spesso smentite e dichiarazioni contrarie. L'unica cosa certa è che il dossier del welfare pensionistico vede ancora tutte le opzioni possibili ben aperte e disponibili sul tavolo del Governo, seppure alcune di queste vengono spesso annunciate all'opinione pubblica e poi immediatamente smentite.

Sulle pensioni bisogna trovare "la quadra"

È chiaro che su di un punto così delicato come quello del welfare pensionistico, sia tutt'altro che semplice per il Governo in carica trovare "la quadra".

A favore dell'esecutivo va detto che la situazione ereditata dalla riforma Fornero del 2011 presenta alcune aree di grande criticità; si veda ad esempio la situazione degli esodati, dei disoccupati e dei precari dall'età anagrafica avanzata e dei lavoratori della scuola (insegnanti e personale ATA) con la quota 96 già acquisita. A complicare ulteriormente le cose vi è una situazione economica che nonostante le migliori intenzioni fatica ancora enormemente a decollare. Una seppure pregevole stabilizzazione del Paese, come quella che si sta verificando ora, può aiutare a mantenere i conti in ordine, ma non offre risorse aggiuntive per la soluzione dei ben noti problemi.

Le dichiarazioni del mese di agosto

Molte delle polemiche che sono sorte ad agosto hanno riguardato l'apertura di alcuni membri del Governo Renzi alla possibilità di alcune soluzioni flessibili per il welfare pensionistico.

I cittadini italiani sanno ormai bene che la parola flessibilità non sempre "porta bene" alle proprie tasche, tanto è vero che i sindacati sono scesi immediatamente in campo dichiarando la chiusura totale verso qualsiasi contributo di solidarietà.

L'idea del Ministro del Lavoro Poletti consisteva nel prelevare qualcosa dalle pensioni retributive più ricche, per permettere agli esodati e alle fasce sociali deboli di ottenere con anticipo l'assegno pensionistico.

A questa apertura è seguito uno strascico di polemiche, chiuse dal no perentorio di Renzi a qualsiasi richiesta di contributo. Il resto è demandato al prossimo autunno, quando con l'approvazione del Def si potrà constatare cosa ci sarà di tangibile delle tante dichiarazioni e successive smentite a cui abbiamo assistito in questi giorni.