Quella che un tempo veniva definita liquidazione, tanto attesa insieme alla pensione per assicurarsi una vita tranquilla economicamente dopo anni di lavoro, oggi viene chiamata TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Questa somma di denaro cui ha diritto il lavoratore al termine del periodo di lavoro corrisponde a quanto viene trattenuto dalla busta paga ogni mese dall'azienda o versato in altra gestione previdenziale e può essere erogato dall'azienda a fine rapporto di lavoro nell'ultima busta paga, o dall'Inps entro 1 anno dalla fine del rapporto di lavoro, quando si va in pensione.

Il TFR è sempre dovuto, a prescindere dal motivo della cessazione del rapporto di lavoro, sia esso seguito a licenziamento, pensione, cambiamento di lavoro, fallimento o chiusura dell'azienda.

Calcolo del TFR

In termini pratici, ogni anno il guadagno al lordo viene rivalutato in base all'inflazione all'1,5% sommato ad un 75% che dipende sia dal consumo registrato dall'Istat sia dall'aumento dei prezzi. Per tale motivo il calcolo del TFR dipende da stipendio mensile e Istat, comunque entrambi in modifica nel tempo, con una tassazione che va attualmente dal 20% al 27% e cresce nel tempo in cui il rapporto di lavoro di tipo subordinato è in atto, facendo parte della previdenza obbligatoria.

In ultima analisi, quindi, calcolare in maniera precisa da subito a quanto ammonterà il TFR non è facile, perché se di base bisogna dividere la retribuzione annua per 13.5 e poi moltiplicarla per gli anni di lavoro svolti, si aggiungono fattori variabili, che non si possono prevedere in anticipo.

Dove versare il TFR

Il TFR, oltre che all'azienda, si può versare anche in altre forme pensionistiche, siano esse individuali o collettive, facendone richiesta all'azienda dalla quale si dipende entro sei mesi dall'inizio del rapporto di lavoro.

Hanno diritto al Trattamento di Fine Rapporto tutti i lavoratori subordinati sia pubblici che privati assunti dopo il 31/12/2000.

Inoltre, fino ad un massimo del 70% dell'importo, il TFR può essere richiesto in anticipo, se si dipende dalla stessa azienda da almeno otto anni, per spese sanitarie con una tassazione al 15%, per l'acquisto della prima casa con tassazione al 23%, e infine anche per altri motivi personali con tassazione al 30%, in quest'ultimo caso con una richiesta che non può superare un terzo dell'intero importo. Da sottolineare, infine, che l'anticipo sul TFR si può richiedere una sola volta durante tutto il rapporto lavorativo.