Prosegue senza soluzione di continuità il dibattito riferito a previdenza e Pensioni lavoratori precoci: tra poco meno di due settimane il governo Renzi dovrà iniziare a lavorare alla strutturazione della Legge di Stabilità, provvedimento in seno al quale dovrebbero arrivare significativi interventi previdenziali, su tutti quelli connessi a prepensionamento e pensione anticipata. Secondo l’intendimento espresso dal governo Renzi nelle scorse settimane le nuove forme di pensione anticipata e prepensionamento saranno configurate col fine di rendere il sistema previdenziale più flessibile e meno rigido, ma gli ultimi avvenimenti hanno reso il contesto di riferimento molto più complesso: da una parte il richiamo del FMI che ha invitato l’Italia ad abbassare il monte spese pensionistico, dall’altra l’aspro dibattito riferito alla riforma del  lavoro di Renzi, con il premier ad aver sottolineato che all’interno della Legge di Stabilità verranno contabilizzati oltre 2 miliardi di euro per finanziare l’assegno universale di disoccupazione.

Se a questo aggiungiamo le ingenti risorse che all’interno della stessa legge andranno accantonate per la messa a punto del pacchetto di riforme de La Buona Scuola e il documento stilato da Cottarelli in fase di Spending Review (nel proprio rapporto il commissario ha previsto risparmi per oltre 20 miliardi di euro) ben si comprende come le risorse a disposizione del governo per ratificare interventi previdenziali atti a risolvere il caso pensioni lavoratori precoci ma anche tutta un’altra serie di vertenze si siano assottigliate maledettamente nel giro di pochi giorni. A complicare ulteriormente il quadro la mancanza di alternative valide: prepensionamento e riforma della pensione anticipata paiono ad oggi gli unici strumenti in grado di affrontare con decisione il caso pensioni lavoratori precoci, ma senza risorse atte a ristrutturare i meccanismi di funzionamento dei due istituti sarà quasi impossibile procedere con la messa a punto di una manovra ampia e incisiva.



Pensioni lavoratori precoci, prepensionamento a rischio: monito FMI, riforma del lavoro Renzi e Buona Scuola

Come accennato in apertura, le possibilità che in seno alla Legge di Stabilità si prevedano interventi atti ad affrontare il caso pensioni lavoratori precoci e in generale le altre vertenze previdenziali si sono notevolmente assottigliate: si perché stando a quanto riferito da Renzi nella stessa Legge di Stabilità andranno contabilizzate le risorse per la realizzazione de La Buona Scuola (circa 1 miliardo di euro) e le coperture necessarie al rifinanziamento dell’assegno universale di disoccupazione (2 miliardi di euro circa), parte integrante della riforma del lavoro attualmente in discussione. Con una Spending Review che prevede di incamerare almeno 20 miliardi di euro in tre anni ben si comprende come le risorse a disposizione per istituire una riforma previdenziale che risulti in grado di incidere sul caso pensioni lavoratori precoci siano ridotte al minimo. A complicare il quadro il monito del FMI che la scorsa settimana ha invitato l’Italia ad abbassare il monte spese pensionistico: in effetti il settore previdenziale brucia il 30% degli 800 miliardi investiti nella finanza pubblica, con una spesa, quella per le pensioni, salita di circa 11 miliardi dal 2011 al 2013 (243-254 miliardi). Oltre al dato macroeconomico peserà anche la volontà politica dello stesso Renzi che al momento sembra intenzionato a privilegiare i capitoli di spesa su citati relegando in secondo piano le questioni attinenti a previdenza e vertenze pensionistiche (caso pensioni lavoratori precoci incluso). Ad ogni modo continueremo a seguire i futuri sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.