Proseguono le proteste di insegnanti e lavoratori ATA della scuola per il ripristino al diritto del pensionamento attraverso la Quota 96, un requisito già maturato da circa 4000 dipendenti pubblici che nonostante ciò restano tutt'ora bloccati sul lavoro. La situazione sta diventando paradossale in quanto le persone appena indicate dovrebbero usufruire delle prestazioni dell'Inps sin dal lontano 31 agosto 2012, avendo accumulato 60 anni di età e 36 di contribuzione, oppure 61 anni di età e 35 anni di versamenti. Ancora più paradossale è che in seguito alle diverse proposizioni d'intervento e all'impegno personale dimostrato dal Premier Matteo Renzi, dal Ministro dell'Istruzione Giannini e dal Ministro della PA Madia, non si sia riusciti ancora a sbloccare la situazione.
Anzi, dopo l'ultimo dietrofront avvenuto con l'eliminazione di un apposita proposta di legge inserita nella Riforma della pubblica amministrazione, sembrerebbe che il Governo abbia voluto rimandare la soluzione del problema a data da destinarsi, facendo calare il silenzio su tutta la quesitone.
Gli insegnanti pronti a scendere nuovamente in piazza, mentre due docenti si incatenano davanti al proprio liceo
Che per molti lavoratori la situazione sia ora giunta al limite di sopportazione lo dimostrano anche alcuni gesti, spie del profondo malessere che pervade la categoria dei cosiddetti "esodati della scuola". Secondo quanto riferisce l'Unione Sarda, due professori Quota 96 si sarebbero incatenati per protesta davanti al Liceo Classico De Castro a Oristano.
I docenti avrebbero riferito di manifestare in modo plateale contro il mancato pensionamento che doveva avere luogo nel 2012, mentre l'Inps comunica loro che sarebbe possibile uscire dal lavoro solo raggiunti i 40 anni di servizio, cioè nel 2018. Nell'occasione i due lavoratori indossavano una maglietta con la scritta "Anziani ai lavori forzati e giovani disoccupati".
Due possibili soluzioni, ma entrambe difficili: Corte Costituzionale e legge di stabilità 2015
Sarebbero quindi rimaste solo due possibili soluzioni per mettere la parola fine alla vicenda. La prima riguarda il ricorso alla Corte Costituzionale, proposto dalla CISL e appoggiato dal Parlamentare Ferdinando Imposimato, al quale tutti i docenti con i requisiti Quota 96 possono aderire.
La seconda strada prevede di fare pressioni sul Governo Renzi affinché trovi le risorse necessarie per inserire una sanatoria all'interno della legge di stabilità 2015, che verrà discussa e approvata entro il prossimo autunno. Ma in entrambi i casi potrebbe volerci del tempo, fattore che non gioca a favore della categoria perché entro pochi giorni i primi studenti cominceranno a tornare sui banchi di scuola e i Q96 si troveranno a dover svolgere il proprio lavoro almeno per un altro anno scolastico.