La Scuola cambia. O meglio, cambierà. E vuole dare un taglio netto al passato. E' la notizia che tanti insegnanti precari, sparsi in giro per l'Italia, stavano aspettando ormai da anni, se non da decenni. Il governo ha infatti pubblicato sul sito "Passo dopo passo" quelle che saranno le nuove linee guida per la scuola italiana, un fascicolo chiamato appunto "La buona scuola". Cosa prevede il nuovo piano straordinario? L'obiettivo primario è quello di eliminare le supplenze e assumere 150mila docenti a partire da settembre del 2015, chiudendo in questo modo, in maniera definitiva, le graduatorie ad esaurimento degli insegnanti. Di questi, 80mila maestri saranno impiegati nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria, gli altri nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Una vera e propria rivoluzione scolastica, quella voluta dal premier Renzi, che, dopo averlo annunciato nelle scorse settimane, ha presentato il suo piano anche attraverso un video. Cosa succederà in futuro nella scuola italiana? Semplice. Non ci saranno più supplenti, perché grazie alle nuove assunzioni ogni scuola potrà coprire le cattedre vacanti senza affanni. Questo consentirà alla scuola di assicurare la continuità didattica ai propri studenti senza doversi mettere a caccia di supplenti.

La fine delle graduatorie ad esaurimento porterà anche ad un'altra sostanziale novità, forse quella più importante: niente più liste d'attesa per gli insegnanti italiani, che diventeranno di ruolo solamente attraverso il concorso. Il prossimo concorso sarà bandito nel 2015 e sarà valido per il triennio 2016-2019. Le nuove linee guida della scuola italiana prevedono l'assunzione di 40mila giovani nel triennio e in tutte le regioni italiane. Il nuovo piano scuola del Governo prevede inoltre degli scatti "di merito" per gli insegnanti: la qualità del lavoro in classe sarà premiata con 60 euro netti in busta paga.Quello che è appena iniziato, dunque, per molti insegnanti precari sarà - presumibilmente - l'ultimo. O almeno questo è quello che si augura il corpo docente italiano. Per una scuola, speriamo, migliore.