Lunedì 3 novembre è indetto uno sciopero generale degli infermieri pubblici, organizzato dal Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche. Saranno dunque a rischio interventi chirurgici programmati e le attività ambulatoriali. Il personale paramedico protesta soprattutto in riferimento al mancato turn over e al blocco contrattuale. Sarebbe anche stata organizzata una manifestazione a Roma davanti alla sede di Montecitorio. Il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, chiarisce che per questo sciopero si fermeranno tutte le attività ospedaliere di ambulatorio, radiologia, esami di endoscopia, e altri esami di routine; sarebbero anche a rischio le operazioni chirurgiche ma solo per quello che riguarda degli interventi programmati, naturalmente saranno effettuati interventi di emergenza. Previsti dunque notevoli disagi negli ospedali, ma, come già detto, garantiti sicuramente gli interventi urgenti. Gli operatori sanitari si stanno mobilitando per protestare contro il mancato rinnovo del contratto, i tagli alla Sanità ed il blocco del turn over, il sindacato chiede che il personale che si prevede andrà in pensione venga sostituito con nuove assunzioni dato che queste sono bloccate dal 2008, soprattutto in Regioni con piani di rientro.

Nonostante il lavoro ci sia e anche con una mole notevole, il personale infermieristico è insufficiente: secondo i recenti dati dell'Ocse, mancherebbero circa 100mila infermieri, rispetto alla media degli altri paesi europei. Inoltre moltissimi infermieri sono senza lavoro in quanto non vengono più indetti concorsi pubblici. Per quanto riguarda gli stipendi, bloccati dal 2009, il sindacato chiede che venga rinnovato il contratto di categoria. Come riferisce ancora Bottega, il Governo, con la legge di stabilità, ha tagliato alle Regioni le risorse per combattere gli sprechi che certamente ci sono, ma con questi tagli è necessario riorganizzare tutto il sistema dei servizi, che non è possibile fare senza usufruire del lavoro professionale affinché le cose migliorino. Ribadisce inoltre che questa legge di stabilità conferma le politiche contro il lavoro pubblico penalizzando in modo inevitabile la garanzia di quei livelli che sono essenziali per l'assistenza. Tutto il personale paramedico si sta inoltre organizzando per potersi recare a Roma, davanti a Montecitorio, per protestare e manifestare contro questi tagli e la legge di stabilità ancora una volta penalizzante nel settore sanitario.