Verrà depositata il 26 novembre 2014 la sentenza della Corte di Giustizia Europea legata alla stabilizzazione dei precari della scuola. Motivo della sentenza riguarda l'abuso dei contratti a tempo determinato che hanno avuto come conseguenza una maggiore concentrazione di precariato nella nostra nazione.
La direttiva UE in merito alla questione
La clausola 5, punto n. 1, della direttiva UE é incentrata a limitare il ricorso a una successione di contratti a termine e, di conseguenza, impedire un abuso di contratti a tempo determinato a danno dei lavoratori della scuola.
Con questa storica sentenza giunge al culmine la battaglia a favore di chi rivendicava i propri diritti e contro l'abuso del tempio determinato nel nostro paese che, in modo evidente, non è in linea con la direttiva UE in questione.
L'Anief comunica la data
La sentenza della Corte di Giustizia Europea che potrebbe essere decisiva per molti precari è stata ufficialmente comunicata dal sindacato nazionale Anief e rappresenta una svolta di una causa il cui promotore fu proprio lo stesso sindacato lanciando l'iniziativa nel 2010. Sulla questione precariato scolastico - dichiara il presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, Marcello Pacifico - siamo finalmente giunti alla resa dei conti!
Infatti questa sentenza potrebbe dare finalmente pace ai condannati al precariato del nostro paese che ha sempre utilizzato, senza misure, la modalità dell'assunzione a tempo determinato.
La sentenza del 26 Novembre in linea con la 'Buona Scuola'
La decisione in arrivo da Lussemburgo ha costretto, in un certo senso, la nuova proposta di Riforma scolastica, conosciuta ormai come "La buona Scuola", ad inserire nei primi punti fondamentali l 'assunzione di 150.000 precari.
Inoltre non dovrebbe essere previsto solo l'inserimento nel mondo del lavoro ma addirittura un risarcimento per chi ha vissuto per molto tempo in questa condizione con la motivazione di essersi adeguato per tanto tempo al livello stipendiale d'ingresso, e di conseguenza non ha avuto il riconoscimento degli scatti di anzianità.