I nemici Renzi, se proprio non li ha in casa, sono vicini. Dopo l'aspra battaglia della minoranza Pd per la riforma dell'articolo 18, c'è una Scuola, l'Istituto superiore Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli, vicino Firenze, che ha elaborato la controriforma alla #labuonascuola, con la proposta di legge di iniziativa popolare per la Buona Scuola (Lip), presentata sia alla Camera dei Deputati che al Senato. Tra i sostenitori e firmatari, alcuni esponenti di Sel uniti ad ex grillini come Alessia Petraglia, Alessandra Bencini e Walter Tocci, ex responsabile per l'Università dei Ds.

Partendo dai principi costituzionali della laicità e del pluralismo culturale, la riforma attribuisce alla scuola statale il ruolo cardine di "formazione democratica dei cittadini" per poter realizzare l'effettiva uguaglianza di tutti. E' un diverso approccio al governo della Scuola voluto da Renzi che mira più ad una conduzione aziendalistica a sua volta madre di disuguaglianze varie, e sulle maggiori risorse investite più che altro a favore delle carriere dei professori. Nei piani del Governo attuale, scuole pubbliche e private partono sullo stesso piano, anzi l'Esecutivo punta alla detassazione delle rette delle scuole paritarie.

Scorrendo la proposta di legge sul piano didattico, ambito sul quale Renzi e il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, convergono sulla priorità delle tecnologie della comunicazione, la Lip punta a un mix di lezioni in classe, attività di laboratorio e attenzione ai momenti ludico-educativi, ma anche ad attività lavorative da fare individualmente ed in gruppo, scambi di cultura tra istituti, Paesi e territori diversi, dove sono previsti interventi educativi.

Assunzioni docenti precari Governo Renzi contro la proposta di legge Sel

E per quanto riguarda gli organici? La riforma di Renzi punterà sull'assunzione, tra un anno, dei 148.100 docenti precari che, sostanzialmente, "staranno in panchina" e faranno tanta supplenza. La proposta targata Sel, invece, parte dal fatto che dovranno essere assunti tutti i docenti in numero sufficiente da coprire i posti vacanti.

Gli altri formeranno un organico aggiuntivo che servirà a combattere le distorsioni del sistema-scuola, dall'abbandono all'integrità degli studenti disabili, a quelli stranieri. Tutto ciò grazie a risorse cospicue: al di là dei proclami della "Scuola al centro di tutto", è necessario passare ai fatti che si traducono nel 6% di Pil a favore dell'istruzione pubblica, cifra che permetterebbe di arrivare a risultati importanti come il rispetto dell'obbligo scolastico innalzato fino ai 18 anni, un numero massimo di 22 alunni per classe, programmi scolastici da modificare per rispondere alle reali esigenze della società attuale.

A tal proposito, interessante è la proposta di riformare le scuole superiori in un biennio unitario e un triennio con cinque indirizzi: umanistico, scientifico, tecnico e professionale, artistico, musicale. Si può consultare il testo completo dell'iniziativa all'indirizzo http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00801606.pdf.