Con la presentazione della legge di stabilità 2015, che avverrà nelle prossime ore, dovrebbe finalmente risolversi il rebus sulle pensioni per i lavoratori disagiati; il Governo Renzi è chiamato a prendere decisioni importanti in merito alla riforma delle Pensioni 2014, valutando in che modo salvaguardare i tanti casi di disagio e malessere che si sono creati nel pubblico e nel privato in seguito all'approvazione della legge Fornero 2011. Tra coloro che attendono risposte definitive vi sono gli esodati rimasti senza reddito da lavoro e senza accesso all'Inps, tutelati da salvaguardie a scadenza, tanto che ora siamo arrivati alla sesta con termine 2016; ma rientrano anche i lavoratori precoci (che hanno iniziato a lavorare in giovane età), chi ha svolto attività usuranti, i quota 96 della scuola (insegnanti e lavoratori ATA che avrebbero già maturato i requisiti per il pensionamento) e più in generale tutti i disoccupati in età avanzata che non possono accedere al welfare previdenziale.

Da circa tre anni questa platea attende di avere risposte definitive, che purtroppo sono state rimandate a data da destinarsi dai Governi che si sono fin qui succeduti.

Riforma Pensioni 2014, su pensione anticipata interviene Damiano: serve flessibilità

A tenere sotto stretta osservazione la legge di stabilità 2015 non sono solo i pensionati, ma anche il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che più volte si è espresso a favore di una flessibilizzazione dell'attuale sistema di uscita dal lavoro: "ci auguriamo che il ministro Poletti affronti nella Legge di Stabilità il tema della flessibilità del sistema pensionistico per risolvere le rilevanti questioni sociali nate a causa delle scelte del Governo Monti [...] la cifra di un miliardo e mezzo di euro prevista dal Premier Renzi è sicuramente un buon inizio, ma è sproporzionata rispetto alle esigenze".

Anche Tiziano Treu, neo Commissario e Presidente dell'Inps, sembra avere opinioni similari: "ci sono molte proposte per rendere più flessibili le modalità di pensionamento, per le donne ci sono già, per gli uomini si tratta di vedere come farlo e quanto costa. C'è soprattutto l'ipotesi di fare un prestito che anticipi una quota della pensione, insomma vedremo.

Specialmente per i lavoratori che hanno iniziato nei tempi dei tempi sarebbe utile avere forme di flessibilità in uscita".

Il Governo mette le mani avanti e prende tempo: risorse limitate, interventi ad hoc

D'altra parte, nelle ultime settimane il Premier Matteo Renzi e il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti hanno messo più volte le mani avanti, spiegando che sarà molto difficile reperire le risorse utili per un intervento di sanatoria generalizzata.

Il riferimento è al progetto Damiano, secondo il quale la soluzione ideale dovrebbe prevedere la possibilità della pensione anticipata per tutti i lavoratori con 62 anni di età e 25 di contribuzione, seppur accettando una penalizzazione del 2% per ogni anno mancante rispetto ai requisiti formali. Uno scenario semplicemente irricevibile per i tecnici della Ragioneria dello Stato, che hanno stimato un costo della misura tra i 30 e i 40 miliardi di euro: decisamente troppi soldi per le tasche vuote del bilancio italiano. E voi cosa pensate al riguardo? Fateci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo; se invece volete restare aggiornati sul tema della previdenza, potete utilizzare il tasto "segui" in alto a destra.