Nella videointervista di ieri a Repubblica Tv, il ministro Giannini sembra aver messo la parola fine al caso delle Pensioni Quota 96 Scuola. Ha ribadito infatti che non vi sarà alcun provvedimento per i 4mila docenti e personale ATA, ma che per loro è stata pensata una soluzione differente. Probabilmente i comitati Q96 non si aspettavano una conclusione così perentoria e, del resto, è organizzata una manifestazione indetta dai Cobas per il 10 ottobre. Certo, dalle parole del ministro sembra che non si possa più attendere nulla. In questo articolo faremo il punto della situazione sulle (poche) dichiarazioni del ministro Giannini intorno al caso delle pensioni Quota 96 scuola.

Pensioni Quota 96 scuola, Giannini: dall'organico di diritto all'organico funzionale

Le dichiarazioni del ministro Giannini sono state abbastanza perentorie: l'unica soluzione possibile per il caso delle pensioni Quota 96 scuola è il passaggio di questi docenti dall'organico di diritto all'organico funzionale, una volta che la riforma scuola 2014 sarà legge. Per la Giannini si tratta di una sorta di "regalo", ma forse non è da considerarsi neanche un "contentino". Del resto, perché i docenti dovrebbero preferire svolgere altre mansioni, magari burocratiche, piuttosto che insegnare? La pensione è un diritto ma oramai era divenuta chiara la strategia del governo e cioè far trascorrere tempo in maniera tale che i Q96 si riducessero sempre di più fino a divenire un numero talmente esiguo da non costituire più un'emergenza.

Era proprio questo il senso dell'ultimo intervento della Marzana del M5S che aveva richiesto un nuovo censimento, proprio per dimostrare che, essendo diminuiti i docenti e Ata Quota 96, la copertura economica sarebbe stata sicuramente meno pesante e dunque fattibile.

Pensioni Quota 96 scuola, Giannini e governo: quante promesse non mantenute

Sarebbe difficile fare la storia di questi ultimi due anni di lotte per le pensioni Quota 96 scuola.

Quello che possiamo dire è che il ministro Giannini di certo ha dimostrato di non essere coerente con le sue stesse dichiarazioni. Prendiamone una a caso: quando fu espunto dal decreto sulla riforma della PA l'emendamento a favore dei Quota 96, il ministro aveva dichiarato che era stato giusto toglierlo perché non riguardava la legge ma che era praticamente già pronto un provvedimento ad hoc per la fine di agosto.

Da quel momento e con il trascorrere dei giorni e delle settimane era divenuto sempre più chiaro che non era intenzione del governo intervenire. Del resto, c'era un problema: qualora si fosse concessa la pensione ai Quota 96, coloro che erano già andati in pensione precedentemente raggiungendo i requisiti della Legge Fornero avrebbero potuto ricorrere al tribunale per richiedere una parità di trattamento.

Pensioni Quota 96 scuola: ancora speranze o bisogna arrendersi?

Sicuramente le speranze per i 4mila docenti e personale ATA coinvolti nella questione delle pensioni Quota 96 scuola sono oramai ridotte al minimo. Il ministro, in realtà, ha dichiarato che, qualora venisse presentato un provvedimento ad hoc, il governo non si metterebbe di traverso.

Il problema però è sempre lo stesso, la copertura economica e finanziaria. La Ragioneria di Stato, divenuta più volte protagonista di questa storia, difficilmente potrà accettare non soltanto le spese ma il rischio dei ricorsi al tribunale.