Gli interventi di riforma Pensioni del 2014 dai fondi pensione della previdenza integrativa agli assegni posticipati al giorno 10 del mese passando per la mancata proroga dell'opzione contributivo donne per le pensioni anticipate a 57 o 58 anni di età e 3 mesi: ecco il punto della situazione dopo la presentazione della già molto criticata Legge di stabilità del Governo Renzi. Renzi aveva vantato una diminuzione della tassazione ma in molti scoprono adesso che il passaggio dell'aliquota sui rendimenti dei fondi pensione all'11,5 al 20 per cento ha carattere retroattivo, e non solo, la tassazione sulla previdenza per i professionisti sale dal 20 al 26 per cento.
Le critiche a tali interventi di riforma pensioni 2014 del Governo Renzi che intaccano il valore della previdenza integrativa non sono certo mancati e se ne parlerà anche domani alla grande manifestazione della Cgil a Roma. È opinione di molti che tali misure di riforma pensioni distruggano la previdenza integrativa, si parla ovvero di interventi che seppur fatti passare dal Governo senza troppi proclami, potrebbero avere effetti notevolissimi: il presidente dell'Ania afferma: "Per due decenni abbiamo fatto una politica per costruire un modello fondato sulla previdenza integrativa e abbiamo incentivato le persone a puntarci, ora stiamo disincentivando le persone a pensare alle problematiche future", mentre Corbello di Assoprevidenza parla direttamente di "rottamazione dei giovani" e di aumento di disparità con l'Europa.
Dal canto suo il presidente dell'Anai De Tilla ha dichiarato che un paese che "spreme la previdenza non ha futuro e produce gravi iniquità".
Tra i pochissimi interventi di riforma pensioni del Governo Renzi, che ha deluso gli esodati cui era stata promessa una soluzione e tutti i cittadini che speravano in una riforma volta alla flessibilità in uscita, abbiamo anche il posticipo dell'assegno della pensione al giorno 10 del mese.
Attenzione alle recenti, fondamentali precisazioni dell'INPS: l'istituto di previdenza ha chiarito che tale cambiamento interessa solo chi riceve doppie pensioni INPS - Inpdap, quindi la misura interessa solo 800 mila dei 15 milioni di cittadini potenzialmente interessati. Per tutti gli altri la pensione continuerà ad arrivare il primo giorno del mese se pensione INPS e il giorno 16 se pensione Inpdap.
Il segretario Spi.Cgil Carla Cantoni ha rivendicato il merito da parte dei sindacati di aver portato il governo a modificare il comma che conteneva la misura al fine di poterla circoscrivere a una platea di pensionati più ridotta.
Parlando di riforma pensioni 2014 e 2015 e di Legge di stabilità non si può non sottolineare come, oltre alla totale assenza della più volte promessa soluzione per gli esodati e di misure per la flessibilità, nel testo manchi anche qualsiasi riferimento alle pensioni con Opzione contributivo donne. Per la pensione contributiva che permette alle donne di uscire dal lavoro già a 57 o 58 anni di età e 3 mesi sono già scaduti i tempi per l'invio delle domande di pensionamento da parte delle lavoratrici autonome, mentre per le altre si avvicinano le scadenze comprese tra fine novembre e fine dicembre 2014. Non è escluso che l'esecutivo Renzi possa ravvedersi e intervenire sulla circolare INPS che restringe i tempi o posticipando l'Opzione stessa, ma al momento le speranze appaiono piuttosto ridotte.