I docenti di tutta Italia non vogliono più stare a discutere e ad attendere quelle che saranno le decisioni del governo Renzi (probabilmente infauste) in merito al progetto 'La Buona Scuola'. Da troppi anni stanno aspettando il rinnovo del contratto economico della scuola: parliamo del 2007, quando ministro dell'Istruzione era Beppe Fioroni. Da allora sono passati sette anni e soprattutto altri quattro governi con altrettanti responsabili del Miur: in ordine Maria Stella Gelmini, Francesco Profumo, Maria Chiara Carrozza e l'attuale ministro in carica, Stefania Giannini. La 'patata bollente' è passata di mano in mano, senza che però si sia arrivati ad uno sblocco contrattuale: anzi, in questi ultimi anni , abbiamo assistito a delle penalizzazioni del comparto scolastico anzichè una progressione economica. 

Scuola, contratto economico docenti e Ata: raccolta di firme contro il blocco degli stipendi #sbloccacontratto

Le prospettive sono nere, che più nere non si può: il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia ha parlato di 'congelamento' degli stipendi dei dipendenti statali e in più, la Buona Scuola renziana ha intenzione di abolire gli scatti d'anzianità per introdurre quelli 'meritocratici' che i docenti (non tutti, solo il 66%) prenderanno solo a partire dal 2018, con i più sentiti ringraziamenti dello Stato che, nel frattempo, risparmierà (o sprecherà, questo resta da vedere) un vero patrimonio, tolto dalle buste paghe del personale scolastico.

Per tutti questi motivi, i sindacati  Flc-Cgil, Cisl-scuola, Uil-scuola, Snals-Confsal, Gilda-FGU, hanno deciso di mobilitarsi, raccogliendo in questi giorni e in tutte le scuole d'Italia, migliaia e migliaia di firme che verranno presentate nei prossimi giorni al Ministero dell'Istruzione e alle più alte cariche dello Stato. La presentazione delle firme da parte dei sindacati avverrà il prossimo 15 ottobre attraverso una speciale conferenza stampa ed è stata ribattezzata con l'hashtag #sbloccacontratto. Secondo i primi dati che stanno giungendo presso le segreterie delle organizzazioni sindacali, si prospetta un'adesione massiccia e si conta di poter superare addirittura il mezzo milione di firme. Chissà se questa iniziativa verrà presa in considerazione dal governo in vista della riforma della scuola che dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2015.