Oramai non si sa più che dire. Da una parte giornalisti vari che per "fare notizia" e farsi leggere, ancora scrivono che i musicisti sono privilegiati che lavorano pochi giorni all'anno e prendono fior fiore di quattrini senza fare niente. Dall'altra per fortuna Adnkronos e Ansa che - a quanto pare - danno notizie attendibili. E quella di oggi ha davvero dell'incredibile e - soprattutto - del ridicolo se prendiamo in esame l'affermazione fatta da Fuortes.
Ecco un riepilogo delle puntate precedenti: a causa della cattiva gestione dell'Opera di Roma fatta dai vertici del Teatro fra cui spicca il nome del sovrintendente Carlo Fuortes - con i piedi in varie fondazioni o enti, tutti con evidenti problemi economici - proprio l'Opera di ritrova con il fondoschiena per terra. Preferendo evitare di fare mea culpa - la "cadrega" va sempre tenuta stretta! - i famosi vertici hanno preferito dare la colpa a chi ha sempre lavorato. (Peccato che il maltempo sia arrivato tardi, altrimenti potevano dare la colpa a quello). Degli ultimi giorni la notizia dei licenziamenti del Maggio Musicale Fiorentino a discapito di tecnici e amministrativi, ma in questo caso per l'Opera di Roma è toccata ai musicisti - coristi e orchestrali - rei di aver scioperato a Caracalla, o forse meglio: rei di aver offeso il povero Maestro Muti urtandone la sensibilità.
Povero Maestro Muti: alla fine ha visto la malparata e - forse - non era d'accordo con le decisioni del cda. Ma probabilmente, preferendo non schierarsi ha deciso di scappare all'estero iniziando tra le righe a (s)parlare dell'Opera di Roma e/o dei magnifici orchestrali con i quali aveva lavorato fino a poco tempo addietro. Insomma: le agitazioni destate dal caso Opera di Roma hanno fatto parlare talmente tanto, anche grazie all'intervento dei sindacati con le loro proteste fervide, che a quanto pare Fuortes comincia a presentarsi ai tavoli alla presenza dei sindacalisti per trovare un accordo che permetta di evitare il licenziamento collettivo dei 182.
Ma adesso arriva il bello. Poche ore fa Carlo Fuortes dichiara - durante la sua audizione alla Camera - che è ancora tutto aperto e che troveranno delle soluzioni alternative ai licenziamenti collettivi. La decisione sarebbe stata determinata dall'apertura che (quei cattivoni) dei sindacati fino ad ora non avevano avuto. Ha infatti affermato: "Oggi c'è un atteggiamento totalmente diverso e soprattutto responsabile da parte dei sindacati" che avrebbero anche ridefinito le norme sulla regolamentazione degli scioperi. Ma poi arriva il bello quando Fuortes parla di Muti: a quanto pare il maestro vuole continuare nella sua carica di direttore onorario, e "non ha deciso di lasciare l'Opera", non è vero che è andato via ma avrebbe solo deciso di dare forfait per Le nozze di Figaro e Aida.
Se non fosse una affermazione così esilarante e ridicola da far ridere a crepapelle, davvero ci sarebbe da indignarsi per l'ennesimo tentativo di insultare la nostra intelligenza. Davvero pensano che gli italiani siano così ignoranti da non capire i loro giochi di politica e di potere?