Il tema delle pensioni è senza dubbio il più caldo in queste settimane. Nonostante il Governo non abbia introdotto alcuna novità con la Legge di Stabilità, si continua a discutere sull'argomento, visto che sono rimaste irrisolte troppe questioni. In primo luogo troviamo senza alcun dubbio le problematiche che riguardano i lavoratori disagiati come possono essere precoci ed usuranti, ma anche i Quota 96 della scuola sono alla ricerca disperata di una soluzione ai loro problemi. Negli ultimi giorni sono giunte nuove proposte dagli addetti ai lavori.
Cesare Damiano, ha avanzato l'ipotesi di una pensione Quota 100, la quale consentirebbe ad un'ampia schiera di lavoratori di lasciare finalmente il mondo lavorativo, purché la somma tra età anagrafica e contributi sia cento. Facendo così potrebbero andare in pensione coloro che hanno 62 anni di età e 38 anni di contributi, ma anche 63 anni di età e 37 anni di contributi ed altre possibili combinazioni. A questa proposta si affianca l'idea di una mini-pensione lanciata dal commissario Inps, Tiziano Treu, il quale propone una pensione anticipata rivolta a quegli italiani a cui mancherebbero soltanto 3 anni dal raggiungere i requisiti stabiliti dalla legge per accedere alla previdenza. Questa mini-pensione, che ricorda molto il prestito pensionistico, prevederebbe la restituzione a rate, che verranno sottratte ogni mese dalla pensione normale.
Insomma, le proposte al Governo non mancano di certo, staremo a vedere se vorrà prenderle in considerazione e valutarne la loro fattibilità, visto che prima di tutto sarà da capire le coperture economiche necessarie per poterle attuarle.
Nel frattempo, si muove qualcosa riguardo all'opzione donna. Il comitato che si occupa della tutela delle lavoratrici che accettano il pensionamento con il metodo contributivo, ha deciso di avviare una class action contro l'INPS.
Tutto nasce dall'interpretazione dell'istituto previdenziale riguardo alla Legge Maroni, la quale consente alle lavoratrici dipendenti di accedere alla pensione anticipata a 57 anni con 35 anni di contribuzione, un anno in più per le lavoratrici autonome, purché queste accettino il calcolo dell'assegno pensionistico con il metodo contributivo. Secondo la legge la scadenza sarebbe al termine del 2015, ma stando alle circolari dell'INPS, la scadenza è questo mese per le dipendenti, mentre per le autonome è scaduta già nel mese di maggio.