Non si placano le polemiche intorno al comparto previdenziale. Sono moltissime le novità su Pensioni senza penalizzazioni, Quota 96, pensioni d'oro e opzione donna. Ecco i risultati degli emendamenti presentati nella Legge di Stabilità, intorno ai quali i lavoratori avevano riposto molte speranze.
Pensioni senza penalizzazioni: sì alla pensione anticipata prima dei 62 anni, vittoria per precoci ed usuranti
Buone nuove giungono dalla Commissione Bilancio alla Camera, è stato accettato l'emendamento a firma Gnecchi-Damiano, che permetterà, fino al 2017, ai lavoratori di poter accedere alla pensione anticipata senza penalizzazioni prima dei 62 anni d'età.
Vittoria dunque per i lavoratori precoci ed usuranti che non dovranno subire decurtazioni sull'assegno pensionistico finale, se avranno già maturato i requisiti contributivi richiesti per legge. Potranno, dunque, dal 1 gennaio 2015 andare in pensione anticipata i lavoratori che non hanno ancora perfezionato i 62 anni d'età, ma che vantano alle spalle: 42 anni e 1 mese di contributi se uomini; 41 anni e 1 mese se donne. Tornano, dunque, in vigore le norme vigenti pre Riforma Fornero.
Quota 96 della scuola: ennesimo no, gli emendamenti non passano
Pessime novità invece per i Quota 96 della scuola: gli emendamenti presentati sono stati bocciati dalla Commissione Bilancio alla Camera. Ennesima doccia fredda per i Quota 96, specie dopo le rassicurazioni giunte nei giorni scorsi dal Viceministro dell'economia Morando, che dopo il primo "no" giunto all'emendamento presentato da Sel, aveva detto che il Governo avrebbe considerato seriamente i successivi emendamenti riguardanti la vertenza dei Quota 96.
I 2.700 Quota 96 rimasti, confidavano, dunque, nell'emendamento proposto da Pannarale e Di Salvo, che chiedevano al Governo di accettare il pensionamento operativo per tutti gli appartenenti alla categoria a partire dal primo settembre, ma anche questa volta è giunto l'ennesimo "no".
Pensioni d'oro: ripristinato tetto, ma solo dal 2015
Per quanto concerne il tema pensioni d'oro ricordiamo che in Legge di Stabilità era misteriosamente scomparso un comma che imponeva un limite alle pensioni più alte, quattro righe della clausola di salvaguardia, fortemente volute dalla Fornero, cancellate, abolendo di fatto il tetto sulle pensioni d'oro.
Dopo il polverone alzatosi su più fronti, il tetto è stato ripristinato, anche perché altrimenti 160.000 fortunati avrebbero goduto di privilegi ingiustificati, potendo andare in pensione con il 110/115% dell'ultima busta paga. L'unica "pecca" permane l'anno da cui si potrà applicare, infatti il tetto non sarà retroattivo, ma verrà applicato su tutti i trattamenti pensionistici, anche quelli già liquidati, solo a decorrere dal 2015.
Sebbene sia onorevole questa correzione in corsa da parte del Governo, sono in tanti ancora a chiedersi, visto che oggi risulta incostituzionale rendere retroattivo il tetto sulle pensioni d'oro, perché mai quelle quattro righe di salvaguardia sia state prima cancellate e poi reintrodotte, visto che erano già vigenti dal 2011.
Opzione donna, novità: addio pensione anticipata contributiva
Non è passato purtroppo l'emendamento Sel che avrebbe permesso alle donne di poter accedere alla pensione anticipata contributiva per tutto il 2015. La Commissione Bilancio alla Camera ha bocciato l'emendamento, dunque, alle 6.000 lavoratrici escluse dall'opzione donna non resta che lavorare 9 anni in più per poter accedere all'agognata pensione.