Si lavora sulla legge di Stabilità, con gli emendamenti parlamentari presentati che scadranno questo venerdì e che hanno aperto discussioni per modificare alcuni aspetti del disegno di legge. Per quanto riguarda la Riforma Pensioni, potrebbero esserci alcune variazioni su quanto presentato inizialmente, anche se va detto subito che per i lavoratori disagiati o per chi si aspettava una riforma di Renzi che modificasse in modo strutturale l'uscita dal mondo del lavoro, magari con una pensione anticipata estesa, non ci sono grandi novità all'orizzonte.
Riforma Pensioni Renzi: modifica sui fondi pensionistici e sulla previdenza complementare?
Ha fatto molto discuttere nella bozza della Legge di Stabilità l'aumento dell'aliquota sul rendimento dei fondi pensione, che attualmente è all' 11,5 per cento e che dovrebbe esser quasi raddoppiata raggiungendo il 20%. In queste ore però si sta rivedendo questa proposta, con l'idea di poter alleggerire un po' la stretta fiscale. Il sottosegretario all'economia Baretta il 3 novembre ha detto che "Ci aspettiamo degli emendamenti e sulla base di quelli valuteremo meglio la questione". Stando alle notizie trapelate dal Governo in queste ore, l'aliquota potrebbe esser rivista e scendere così dal 20% al 15-16%.
Discorso analogo vale anche per le casse di previdenza private, che second la Legge di Stabilità dovrebbe passare dal 20 al 26%. In questo caso proprio ieri presidente dell'Adepp Andrea Camporese ha chiesto in audizione alla Camera che questo prelievo nn cambi e resti al 20%. Solo nei prossimi giorni, e dopo la presentazione degli emendamenti alle camere sapremo cosa succederà realmente.
Riforma Pensioni Renzi: pensione anticipata, proposta Quota 100 da Damiano
Infine per quanto riguarda la possibilità di pensione anticipata per lavoratori disagiati, non hanno trovato riscontro le proposte fatte nei mesi scorsi che non sono entrate nella legge di Stabilità. L'ultima idea, è quella di un compromesso dopo che la pensione anticipata a 62 anni di età è stata bocciata per mancanza di fondi.
Cesare Damiano ha proposto allora di poter mandare in pensione anticipata chi raggiunga la quota 100, sommando gli anni di età e la contribuzione versata. Ad esempio si raggiungerebbe quota 100 con 62 anni di età e 38 di contributi, o 58 di età e 42 di contributi e così via. Questo potrebbe aprire le porte della pensione ad esempio ai lavoratori precoci, ma anche ad altre categorie che sono in attesa di uscire dal mondo del lavoro. La domanda purtroppo è sempre la stessa, il Governo vorrà agire? Troverà i fondi o continuerà a tergiversare come fatto fino ad ora? Per esser aggiornati cliccate segui in alto sotto il titolo, e se volete dite la vostra nei commenti!