Sono davvero moltissimi gli spunti di riflessione sul tema della previdenza che si stanno presentando con l'inizio di novembre, tanto che sembra ormai lontanissima la legge di stabilità 2015 del mese di ottobre, con la quale il Governo Renzi ha introdotto importanti cambiamenti in campo pensionistico. Purtroppo le novità non hanno riguardato il tema dei cosiddetti lavoratori disagiati, ovvero tutti coloro che sono stati colpiti dalla Riforma Fornero del 2011. Stiamo parlando di lavoratori precoci, di chi ha svolto lavori usuranti, degli insegnanti e dei lavoratori ATA quota 96 nella scuola, degli esodati e più in generale di tutti coloro che nel migliore dei casi sono rimasti bloccati sul lavoro, senza possibilità di accedere al pensionamento; mentre nel peggiore sono rimasti di fatto senza reddito da lavoro o da assistenza previdenziale.

Come abbiamo anticipato, le principali novità introdotte con la legge di stabilità hanno riguardato l'aumento della tassazione per la previdenza complementare e la possibilità di richiedere in busta paga una parte del TFR in via di maturazione. Proprio in merito a questi ultimi punti sono arrivati recentemente alcune importanti dichiarazioni.

Audizioni in Parlamento, Bankitalia: mantenere la temporaneità

Nella giornata di ieri Luigi Federico Signorini (vice direttore di Bankitalia) è intervenuto presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato della Repubblica, sottolineando le sue preoccupazioni per l'impatto della scelta fatta dal Governo Renzi di permettere al lavoratore l'inserimento di metà quota TFR per ogni mensilità, al fine di aumentare il potere di acquisto delle persone durante una grave fase recessiva dell'economia.

Nonostante le buone intenzioni, Signorini ha espresso preoccupazione per la misura, proprio in virtù del fatto che tale espediente potrebbe arrivare a gravare notevolmente sul lavoratore al momento del pensionamento. Con l'opzione contributiva i giovani lavoratori potrebbero infatti trovarsi con Pensioni ridotte di molto rispetto all'ultima mensilità lavorativa; oltretutto, la stessa legge di stabilità 2015 ha previsto anche un'innalzamento sull'imposizione dei fondi pensione integrativi, equiparandoli ideologicamente alle altre tipologie di rendite finanziarie.

Pensione anticipata e Quota 100: arriva la nuova proposta di Cesare Damiano

Se Atene piange, Sparta non ride. Non sono solo i giovani ad andare incontro ad una situazione previdenziale complessa, quanto difficile. Anche molti degli attuali pensionandi restano in una situazione di assoluta incertezza e criticità. In questi giorni sono infatti proseguiti gli sviluppi sul tema della pensione anticipata per lavoratori precoci, esodati e più in generale per tutte quelle categorie che vivono una situazione di difficoltà, che abbiamo precedentemente citato ad inizio articolo.

Allo studio di Governo e parti sociali vi sarebbe la cosiddetta Quota 100, ovvero la possibilità di ottenere una pensione anticipata sommando l'età anagrafica con i contributi versati; si potrebbe così accedere all'Inps, ad esempio, con 58 anni di età e 42 anni di contribuzione o altri parametri similari. Ma nonostante per molti potrebbe rappresentare l'ultima possibilità di salvezza, altri lavoratori la considerano come un'ingiustizia. E voi, cosa pensate riguardo gli ultimi avvenimenti avvenuti in campo previdenziale? Come sempre, potete farci sapere la vostra opinione con un commento all'articolo; se invece desiderate restare aggiornati, potete utilizzare il tasto "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.