Prosegue lo scontro tra Governo Renzi, opposizioni e sindacati sulla riforma del lavoro e la riforma Pensioni 2015: sì è surriscaldato il confronto politico e sindacale dopo il via libera ai primi due decreti attuativi del Jobs act su contratto a tutele crescenti e ammortizzatori sociali.

Jobs Act, Schirò (Pd): palla passa agli investitori

"Con i decreti attuativi al Jobs Act ora la palla passa agli investitori", lo ha detto la parlamentare del Partito democratico Gea Schirò intervenendo ai microfoni del a Tgcom24 sulla riforma del lavoro del Governo Renzi e sui primi due decreti attuativi del Jobs act varati dal consiglio dei ministri riunito il 24 dicembre scorso alla vigilia di Natale.

"Ci sono tutti gli strumenti - ha aggiunto la deputata del Pd elogiando il Jobs act - tenendo conto della ripresa e di ulteriori riforme per completare il quadro innovativo dell'Italia".

Jobs act e riforma pensioni, Gelmini (Fi): sigillo fallimento Pd

La pensano diversamente i parlamentari di Forza Italia. "La sinistra ha fallito e i decreti delegati sul Jobs Act sono il sigillo al suo fallimento", ha dichiarato la vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei Deputati, Mariastella Gelmini. "I provvedimenti sul mercato del lavoro - seconda la parlamentare azzurra - confermano l'incapacità della sinistra a sposare una linea riformista forte e chiara, capace di allineare l'Italia alle grandi democrazie industriali.

Il cerchiobottismo di Renzi e del ministro Poletti, preoccupati di tenere unito il Pd e di non rompere i ponti con il sindacato, ha partorito - secondo l'ex ministro dell'Istruzione, università e ricerca del Governo Berlusconi - un mostro che introduce nuove discriminazioni fra lavoratori". Sulla riforma pensioni 2015 la principale proposta di Forza Italia, in attesa di una nuova proposta articolata che dovrebbe essere illustrata a breve da Silvio Berlusconi, resta quella per l'aumento delle pensioni minime a 1.000 euro al mese proposta anche dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.

Riforma del lavoro, Scotto (Sel): col Jobs act perso diritto al lavoro

Di diverso avviso sul Jobs act i parlamentari di Sel, il partito della sinistra radicale guidato da Nichi Vendola. "E' davvero stucchevole - ha affermato il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà alla Camera dei Deputati, Arturo Scotto - il gioco delle parti tra Partito democratico e i diversamente berlusconiani di Angelino Alfano sul Jobs act.

Il risultato - ha aggiunto il parlamentare di Sel - alla fine non cambia: l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori è stato cancellato eccetto - ha spiegato - alcuni casi limitati. Si perdono - secondo il deputato di Sel - i diritti del lavoro e dei lavoratori, inutile spiegare chi ha vinto".

Jobs act e riforma pensioni, Camusso (Cgil): pronti a nuovi scioperi

Intanto, dopo lo sciopero generale del 12 dicembre scorso contro la riforma del lavoro e per la riforma pensioni, prosegue lo scontro tra la Cgil di Susanna Camusso e il Governo Renzi sul Jobs act dopo il via libera ai primi due decreti attuativi. Nuovi scioperi vengono annunciati oggi dalla leader del sindacato rosso dalle colonne de La Repubblica.

"Questa partita è solo agli inizi - ha affermato la Camusso in nell'intervista al giornale diretto da Ezio Mauro -. Continueremo a lottare e a mobilitarci, a scioperare anche contro le aziende perché - ha aggiunto non può esserci uno che incassa e l'altro che subisce soltanto. Useremo la contrattazione e i ricorsi giudiziari in Italia e in Europa. Utilizzeremo - ha ribadito il segretario Cgil - tutti gli strumenti a nostra disposizione".