Dopo una lunga notte di discussione, è arrivato finalmente ieri il via libera in Senato alla legge di stabilità 2015. Il provvedimento, come già anticipato nei nostri articoli precedenti, è destinato a portare diverse novità nel delicato campo della previdenza, anche se non è riuscita a risolvere in via strutturale i tanti nodi che si sono venuti a creare a partire dall'approvazione delle legge Fornero nell'ormai lontano 2011. D'altra parte, il Partito Democratico ha dovuto cercare a lungo "la quadra" tra le esigenze dei lavoratori e quelle di bilancio, visti soprattutto gli strettissimi vincoli imposti dai trattati europei.
"L'Italia è più affidabile" ha affermato il Ministro dell'economia Padoan, riferendosi proprio al fatto che il testo della legge "consentirà all'Italia di apparire più credibile ai mercati e ai partner europei [...] così da avere più spazi di manovra verso la crescita".
Riforma della previdenza e Pensioni anticipate: novità e ultime news in arrivo dal Senato
Tra i numerosi provvedimenti approvati con la legge di stabilità 2015, le pensioni hanno sicuramente occupato un posto importante. Una indiscussa misura utile al ripristino dell'equità e della giustizia sociale è arrivata con lo stop alla possibilità di cumulare ingiustamente i vantaggi del sistema contributivo e retributivo per i dipendenti pubblici che saranno destinatari di pensioni d'oro.
Importante è stata anche la concessione della pensione anticipata senza penalizzazioni anagrafiche e pecuniarie per i lavoratori precoci che matureranno i requisiti di legge da qui al 2017. Resta invece confermata la misura che prevede l'aumento della contribuzione per i fondi pensione dall'11,5% al 20%, mentre anche le casse previdenziali vedranno una crescita dello stesso tributo, che passerà dal 20% al 26%.
Allo stesso tempo, proprio in Senato è stato concesso un credito d'imposta per quei gestori che destineranno i propri investimenti ad operazioni di sostegno dell'economia italiana.
Altre misure accessorie previste per la previdenza; ma restano ancora situazioni di disagio in attesa di una risposta
Sempre riguardo il capitolo delle pensioni vi è da sottolineare anche la conferma sull'unificazione dei pagamenti Inps al 10 di ogni mese per coloro che cumuleranno più di un trattamento previdenziale, mentre sono rimasti fuori dai giochi le lavoratrici con opzione donna, i Quota 96 della scuola e più in generale i disoccupati in età avanzata che non hanno ancora acquisito i requisiti necessari per accedere all'Inps.
Per questi lavoratori disagiati, non è stato possibile intervenire a causa dei tempi troppo ristretti e dei vincoli di bilancio, ma il Partito Democratico ha già anticipato che vi saranno nuove proposte sanatorie al riguardo già a partire dai primi mesi del 2015.
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