Grossi cambiamenti per andare in andare in pensione dal 2016 in poi. Dopo la firma del decreto ministeriale risalente al 16 dicembre scorso adesso chi andrà in pensione dal 1 gennaio 2016 dovrà attendere quattro mesi in più. Dopo tre anni dal precedente decreto, l'aumento dell'aspettativa di vita innesca una serie di cambiamenti destinati a rivoluzionare la materia dei requisiti necessari per tutta una vasta platea di persone.
I soggetti coinvolti
Per chi vorrà usufruire di Pensioni di vecchiaia, assegni sociali, pensioni anticipate, anticipate contributive, per chi è soggetto a lavori usuranti, leggiamo sul sito di riferimento Pensioni Oggi.it che vengono postati i termini per l'uscita dal lavoro.
Alla nuova normativa verranno adeguati anche i salvaguardati recentemente autorizzati a richiedere il trattamento. Nell'emendamento passato i Senato è stato reso ufficiale il taglio alle penalizzazioni per le pensioni anticipate che rimarrà esecutivo fino al 2017. Sul fronte Quota 96 sono poi attese a breve delle novità, come sollecitato dall'interrogazione dell'on. Ghizzoni alla quale ha risposto il sottosegretario al Welfare Teresa Villanova.
I nuovi requisiti
Tra due anni si potrà perciò chiedere di andare in pensione appena si avranno 66 anni e 7 mesi di età anagrafica. Per coloro che vorranno anticipare la domanda serviranno 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Le lavoratrici del settore privato si vedono peggiorare la situazione in seguito all'aumento di 18 mesi aggiuntivi di contribuzione stante la parificazione con i colleghi maschi. Avremo dunque un passaggio da 63 anni e 9 mesi ad una situazione in cui bisognerà avere 65 anni e 7 mesi. Per le autonome si andrà da 64 anni e 9 mesi fino a 66 anni e 1 mese.
La tabella illustrativa posta all'inizio del presente illustra la situazione. Da ultimo, per effetto della cosiddetta "Clausola di garanzia", i quattro mesi aggiuntivi scatteranno di tre anni in tre anni col prossimo atteso per il 2019.