Arrivano nuove indiscrezioni sulle ipotesi attualmente al vaglio del Governo Renzi e del Parlamento per riuscire ad introdurre all'interno della previdenza quei necessari fattori di flessibilizzazione che non sono stati previsti con la Riforma Fornero. Nel 2011 l'Italia ha dovuto implementare una serie di misure "lacrime e sangue" sulle spalle dei lavoratori, costruendo di fatto i presupposti per la futura sostenibilità finanziaria dell'Inps, ma creando anche numerose situazioni di disagio.
Basti ricordare il caso degli esodati, dei lavoratori precoci, di chi ha svolto lavori usuranti, dei quota 96 nella scuola e più in generale di coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata, ma che non hanno ancora maturato i requisiti necessari per ottenere la quiescenza.
Fino ad ora questa larga platea di lavoratori ha dovuto far fronte all'atteggiamento attendista dei Governi Letta e Renzi, che sono riusciti ad approvare solo delle salvaguardie temporanee o rivolte ai casi più gravi. Ma resta scontato che prima o poi si dovrà arrivare ad un intervento strutturale, per fare in modo di consentire dei meccanismi di uscita dal lavoro meno rigidi e problematici rispetto a quelli attuali.
Il sistema previdenziale necessita di una flessibilizzazione in uscita: torna in auge la proposta Treu
Sulla necessità di un intervento di flessibilizzazione dei requisiti previdenziali era già intervenuto il precedente Commissario Inps Vittorio Conti, che aveva proposto di eliminare il vincolo anagrafico per chi avesse accettato una mensilità ottenuta puramente tramite il metodo contributivo.
Ma a far discutere maggiormente è i'idea sostenuta attualmente dal Neo Commissario Tiziano Treu, che vorrebbe aiutare i lavoratori ad ottenere la pensione anticipata tramite il meccanismo del prestito pensionistico e delle mini-Pensioni: in pratica, l'Inps anticiperebbe al lavoratore i contributi necessari per la quiescenza creando i presupposti per il pensionamento anticipato.
Il lavoratore potrebbe così ottenere una mensilità di circa 700 o 800 € fino al raggiungimento dei requisiti dettati dalla Fornero, per poi restituire il prestito con delle piccole rate una volta che avrà raggiunto l'accesso ordinario al pensionamento.
Ma i lavoratori potenzialmente interessati da questo meccanismo di pensionamento anticipato cosa ne pensano davvero?
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