Cos'è il licenziamento collettivo

Si tratta di una rilevante riduzione del personale da parte di un'impresa che abbia più di 15 dipendenti, compresi i dirigenti (almeno 5 licenziamenti nell'arco di 120 giorni) dovuta a crisi aziendale, ristrutturazione della produzione o in vista dell'effettiva chiusura dell'attività. Al ricorrere dei casi particolari indicati dalla legge l'impresa è tenuta ad attivare una complessa procedura che impone al datore di lavoro di attenersi, nella scelta dei dipendenti, ai criteri previsti dalla normativa in materia.

Il licenziamento collettivo può essere dichiarato illegittimo dal giudice quando l'azienda commette delle violazioni della procedura, la quale coinvolge anche le rappresentanze sindacali. Lo stesso dicasi nei casi in cui non vengano osservati i criteri di scelta definiti dalla legge nella scelta dei lavoratori da lasciare a casa. Per gli assunti prima dell'entrata in vigore del jobs act, in caso di dichiarazione di illegittimità dei licenziamenti il datore di lavoro è obbligato a reintegrare i lavoratori coinvolti.

Che succede con il jobs act?

I licenziamenti collettivi costituiscono uno dei punti dolenti della recente riforma del lavoro; si tratta di un aspetto ampiamente discusso che lascia insoddisfatti i sindacati.

Tante sono le polemiche suscitate e da alcuni vengono ipotizzi incostituzionalità e carattere discriminatorio della modifica.

Il recente decreto prevede che le norme relative ai licenziamenti individuali siano operative anche per quelli collettivi.

Quali sono le tutele dei lavoratori?

Per i neo assunti l'art. 18 dello Statuto dei lavoratori, come oggi modificato, si applicherà anche per i licenziamenti collettivi.

E' evidente il rischio di una disparità di trattamento tra i neo assunti e coloro che lavorano da tempo, poiché, a differenza dei primi, i lavoratori più anziani continueranno a godere del diritto al reintegro nell'impresa.

Il lavoratore neo assunto avrà invece soltanto il diritto ad un indennizzo pari a 2 mensilità dell'ultima retribuzione per quanti sono stati gli anni di servizio, secondo i criteri applicati ai casi di licenziamento economico e disciplinare (minimo 4 e massimo 24 mesi).

Qualora il licenziamento collettivo venga intimato senza la forma scritta, il lavoratore potrà far valere il proprio diritto al reintegro in azienda.