È stato approvato prima di Natale, il nuovo decreto che prevede l'introduzione del nuovo assegno per l'indennità di disoccupazione (Asdi), oltre ad altre prestazioni a sostegno del reddito come il Naspi, ovvero la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego. Tale decreto entrerà in vigore dal primo maggio del 2015. Il primo non è altro che il nuovo assegno di disoccupazione e avrà durata semestrale destinato in modo particolare ai lavoratori che nonostante si avvicinano all'età del pensionamento non hanno ancora raggiunto i requisiti necessari per poter usufruire dell'assegno pensionistico.

La Naspi, invece, è la nuova prestazione introdotta nel Jobs Act che va a sostituire le vecchie prestazioni di disoccupazione denominate Aspi e Mini Aspi. A beneficiare della Naspi, i dipendenti del settore privato assunti con contratto a tempo indeterminato e determinato e i dipendenti pubblici assunti a termine.

Con l'approvazione della nuova Legge di Stabilità in vigore da quest'anno, sono stati esclusi altri aspetti molto fondamentali riguardanti l'argomento più discusso negli ultimi anni, ovvero quello delle Pensioni. Infatti, non sono stati presi in considerazione il meccanismo di Quota 100 dato dalla somma dell'età anagrafica con quella contributiva. Nel dimenticatoio è rimasto anche il famoso prestito previdenziale del quale potevano usufruire tutti i lavoratori che non hanno tuttora raggiunto i requisiti per la pensione e sono rimasti disoccupati.

Esclusa anche la proposta avanzata dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, il quale prevede l'uscita anticipata con il possesso di 62 anni di età anagrafica e 35 anni di contributi effettivamente versati. La sua proposta, prevedeva, inoltre una misura di penalizzazioni per coloro che vanno in pensione in un'età compresa tra i 62 anni e 65 anni, mentre per tutti coloro che richiedono il trattamento pensionistico tra i 67 e i 70 anni di età, erano previsti degli incentivi.

Proposta che si è conclusa con un nulla di fatto visto che la Legge di Stabilità 2015 ha introdotto l'abolizione delle penalizzazioni per gli uomini che vanno in pensione dopo aver maturato i 62 anni di età e 42 anni e 1 mese di contributi e per le donne che si ritirano dall'attività lavorativa all' età di 62 anni e 41 anni e 1 mese di contributi.