Resta una situazione da fiato sospeso quella che si sta verificando sul referendum abrogativo della legge Fornero voluto dalla Lega Nord e per il quale hanno firmato da oltre 500.000 cittadini. Dopo il prima via libera, ora si è in attesa del parere definitivo da parte della Corte Costituzionale, che dovrebbe esprimersi ad una settimana da oggi. Entro il 14 gennaio 2015 sapremo quindi se i cittadini saranno chiamati a votare su una delle riforme più contestate nella recente storia della politica italiana; l'esito del Referendum appare infatti scontato, tanto che non mancano le preoccupazioni dei tecnici nel caso in cui la volontà popolare esprimesse il desiderio di ripristinare la situazione antecedente.
Anche perché i risparmi effettuati con i tagli alla previdenza sono ormai inglobati nel bilancio dello Stato.
Referendum fa pressione sul Governo? Recente apertura a flessibilità nell'accesso all'Inps
Resta un dato di fatto che se il 14 gennaio dovesse arrivare un giudizio positivo da parte della Corte Costituzionale, il Governo sarebbe chiamato ad indire il referendum abrogativo entro i prossimi mesi e comunque non oltre la metà di giugno 2015. La Lega Nord è consapevole dell'impatto mediatico che un simile evento potrebbe avere per la propria formazione, tanto che nell'attesa sta già rilanciando proponendo di indire un nuovo referendum anche sul Job Acts. Nel frattempo l'esecutivo si starebbe muovendo per risolvere in via definitiva la questione della rigidità che denota attualmente l'accesso all'Inps, una mossa che potrebbe far passare in secondo piano la necessità di una consultazione popolare sull'argomento.
Per il momento la soluzione più probabile potrebbe essere quella di eliminare i vincoli anagrafici dall'uscita del lavoro, al prezzo di preferire il calcolo contributivo a quello retributivo nella determinazione della mensilità previdenziale.
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