Continua ad alimentarsi il dibattito sul delicato tema della riforma previdenziale necessaria per andare incontro alle esigenze dei lavoratori disagiati. L'idea che sembra aver maturato il Governo Renzi riguarda la possibilità di svincolare almeno parzialmente la possibilità di accesso all'Inps dalla tagliola dell'età anagrafica, una soluzione che d'altra parte era già stata ipotizzata dai precedenti Commissari straordinari dell'ente come Vittorio Conti e Tiziano Treu. Ma a partire dalla legge di stabilità 2015 sembra che qualcosa di concreto abbia effettivamente iniziato a muoversi, ed anche l'inizio di gennaio del nuovo anno ha portato delle aperture interessanti.

A fare pressione sull'esecutivo vi sarebbe poi anche la questione del referendum abrogativo che pende sulla legge Fornero e che sarebbe oggetto di valutazione dalla Corte Costituzionale. Se la lega Nord, promotrice dell'iniziativa dovesse avere via libera, potrebbero esserci gravi conseguenze sui risparmi generati dalla precedente riforma della previdenza. Un motivo in più per agire con una rinnovata flessibilità dell'accesso alla quiescenza, salvaguardando al contempo la stabilità dei conti pubblici.

Pensioni anticipate e prepensionamenti: le opzioni al vaglio dei tecnici di Inps e Governo

La via più semplice per arrivare ad una flessibizzazione dell'accesso all'Inps sembra essere quella del ricalcolo contributivo.

L'opzione contributiva per tutti potrebbe permette a chiunque di gestire la propria uscita dal lavoro, ovviamente con una pensione che risulti commisurati con i contributi effettivamente maturati. In questo modo, si potrebbe lasciare ai lavoratori la libertà di scegliere quando richiedere la quiescenza sulla base delle proprie esigenze familiari, mentre si riuscirebbe anche ad offrire una salvaguardia a coloro che sono rimasti disoccupati in età avanzata o che per diversi motivi faticano a mantenersi attivi nel proprio impiego.

Altra possibilità viene intravista nelle pensioni anticipate, ovvero in una serie di meccanismi che potrebbero permettere uno scivolo fuori dal lavoro rispetto ai requisiti di legge ordinari previsti all'interno della Riforma Fornero. In questo caso, il lavoratore potrebbe ottenere la pensione anticipata con una piccola penalità sulla mensilità erogata.

Per coloro che sono rimasti senza lavoro e non hanno raggiunto contributi sufficienti, vi sarebbe anche la possibilità del prestito pensionistico proposto inizialmente da Giovannini ma considerato successivamente come una buona soluzione anche da Tiziano Treu. Infine, resta sempre al vaglio la proposta di Quota 100 da parte di Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Lo stesso Damiano ha chiesto di realizzare questa misura entro il mese di febbraio, fornendo così una via di uscita ai lavoratori che stanno vivendo una situazione di disagio a causa della rigidità del sistema.

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