Proseguono incessantemente a Palazzo Chigi i lavori in vista della futura riforma delle pensioni 2015: se da una parte l'Italia continua ad alimentare la 'sinergia' stretta con l'UE con l'intento di avere a disposizione delle solide basi economiche sulle quali poter agire dall'altra prosegue il lavoro di chi lotta con grande veemenza per la risoluzione di vertenze sociali in piedi ormai da tempo. L'ultimo concreto atto parlamentare lo ha condotto SEL, con l'onorevole Nicchi ad aver presentato uno specifico emendamento incentrato su riforma Pensioni 2015 e opzione donna, l'istituto che consente alle lavoratrici di accedere al pensionamento una volta maturati 57 o 58 anni di età più 35 di contributi.

Nicchi ha ufficialmente chiesto al Parlamento di concedere una proroga dei termini di fruizione dell'istituto sino a tutto il 2015, un provvedimento che per essere approvato avrà bisogno del consenso dell'INPS e del neo presidente Tito Boeri; il noto economista è uomo di larghe vedute e si è spesso detto favorevole alla concessione di una proroga dei termini di utilizzo dell'opzione donna, il problema sta tutto nelle coperture economiche e nella sostenibilità finanziaria del provvedimento. Nel frattempo continuano i meeting iniziati ieri in Commissione Lavoro con l'intento gettare delle basi condivise in vista della futura riforma delle pensioni 2015: tra le proposte di riforma più discusse continuano a figurare la Quota 100 e il ddl Damiano (uscita dal lavoro a 62 anni di età più 35 di contributi), misure che se approvate potrebbero essere estese anche agli individui impiegati in lavori usuranti.

A guidare ogni cosa dall'alto il premier Renzi, che dopo aver ricevuto un importante attestato di stima dall'UE si sente più forte di prima.

Riforma pensioni 2015 e opzione donna, lavori usuranti e Quota 100: Renzi, Boeri e Damiano - Il problema sono le coperture economiche

Come si diceva in apertura parlando di riforma pensioni 2015 e opzione donna, SEL ha presentato un emendamento chiedendo una proroga dei termini di fruizione dell'istituto. Sebbene anche Boeri sia d'accordo il governo Renzi non si trova nelle condizioni di poter spendere denaro nell'immediato: i membri della Commissione UE giunti in visita in Italia sono stati chiari, niente spese ingenti nel breve periodo. E poco importa se una proroga relativa all'opzione donna consentirebbe al nostro Stato di maturare ingenti risparmi sul medio-lungo periodo. Una cosa a questo punto è comunque certa: un'eventuale sì passerà dal Parlamento (PD in primis), con l'INPS di Boeri chiamato a fornire una valutazione tecnica e di supporto ad un'eventuale manovra.



E Mentre in Parlamento prosegue la lotta per la concessione della proroga sull'opzione donna, presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati presieduta da Cesare Damiano continuano le audizioni in vista del riassetto di pensione anticipata e previdenza. Al vaglio dei membri finirà presto il ddl Damiano, che da un lato punta sulla Quota 100 e dall'altro vorrebbe un'uscita per tutti fissata ad un minimo di 62 anni di età più 35 di contributi. Una riforma delle pensioni 2015 così strutturata si mostrerebbe molto utile in ottica lavori usuranti, ma al di là di ciò che verrà fatto in concreto è la sostanza della manovra al vaglio a far ben sperare sia i lavoratori precoci che gli individui impiegati in lavori usuranti; l'idea infatti è quella di rendere il meccanismo di abbandono dell'impiego più flessibile e meno schematico, soluzione perfetta questa per chi negli ultimi anni è rimasto inchiodato a lavoro a causa della Legge Fornero. Seguiremo tutti gli sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.