Non accenna ad esaurirsi il dibattito in tema di riforma pensioni 2015 e previdenza: la decisione della Consulta che ha optato per l'inammissibilità della Legge Fornero sembra aver contribuito ad imprimere uno scossone decisivo all'intero processo di riassetto del comparto pensionistico, con tutta una serie di attori politici e sindacali ad attaccare pesantemente il provvedimento ratificato dall'ex ministro del lavoro e a rivolgere appelli al governo Renzi affinchè intervenga nell'immediato. A sorprendere e non poco è il tenore delle dichiarazioni di certi esponenti dell'universo politico, che al di là dell'appartenenza a questo o quel partito paiono assolutamente concordi sul da farsi: il no della Consulta deve servire da sprone per un'immediata riforma delle Pensioni 2015 che affronti i tanti nodi lasciati insoluti dalla Legge Fornero introducendo adeguati correttivi.

A guidare il fronte degli 'interventisti' Matteo Salvini della Lega Nord, stando al quale 'quella della Consulta è stata solo una scelta politica': accerchiato da più parti, l'ex ministro del lavoro Elsa Fornero ha difeso per l'ennesima volta la legge che reca il proprio nome parlando in modo alquanto stizzito del problema esodati. Restando sempre in tema di riforma delle pensioni 2015 c'è infine da segnalare l'intervento del Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, che rispondendo alle parole del ministro Poletti - 'Dobbiamo intervenire sul fronte della previdenza o rischiamo la nascita di un problema sociale' - ha ribadito la necessità di configurare la cosiddetta Quota 62.

Riforma pensioni 2015 Renzi, Consulta, esodati e Quota 62: Fornero contro tutti, è il caos - Politica in agitazione, l'ex ministro taglia corto sul problema esodati

Come accennato in apertura, il dibattito in tema di previdenza e riforma pensioni 2015 appare più infuocato che mai. Salvini ha parlato di una Consulta che ha operato 'una scelta puramente politica compiuta per non disturbare il premier Renzi e votata a tutelare una Legge infame', una dichiarazione piuttosto forte che ha suscitato l'indignazione dell'ex ministra Elsa Fornero: 'Le parole di Salvini personalmente mi fanno vergognare, è facile appellarsi alla rabbia di alcuni […] Il problema di questo paese è il lavoro, giovani e donne ma anche i lavoratori che non hanno ancora l'età da pensione devono poter lavorare. Perché a 56, 57 anni non si è ancora in età da pensione' ha dichiarato la Fornero parlando di riforma pensioni 2015 e riassetto della previdenza . 'Sugli esodati che dire, bisogna trovargli un lavoro' ha tagliato corto l'ex responsabile del Welfare, mostrando quasi un certo fastidio nel commentare il dramma di 300mila uomini rimasti senza reddito a causa del suo provvedimento di legge.



Restando sempre alla riforma delle pensioni 2015 ma spostando il raggio prospettico in ottica pensione anticipata bisogna poi rimarcare le parole di Cesare Damiano, sicuro di come si debba perseguire l'ideale di una maggiore flessibilità in uscita. Damiano punta deciso alla Quota 100 ma attribuisce grande rilevanza anche all'ipotesi di prevedere nuove forme di prepensionamento a partire dai 62 anni di età con penalizzazioni crescenti al diminuire dell'età giunti alla quale si opta per l'abbandono dell'impiego, proposta questa contenuta in uno specifico ddl depositato alla Camera diversi mesi fa. A scatenare l'intervento di Damiano le dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio di ieri dal ministro Poletti, che ha parlato di possibile problema sociale in assenza di adeguati correttivi sul fronte previdenziale: 'Poletti ha proprio ragione: occorre modificare la legge Fornero, finalmente anche il governo Renzi ha preso coscienza di questo problema' ha commentato al riguardo il leader della Uil Carmelo Barbagallo. Da tempo non si registrava un'unione di intenti così densa, la speranza è che possa finalmente uscirne qualcosa di buono. Se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.