La riforma pensioni 2015 del governo Renzi sarà fortemente influenzata dal risultato della consultazione della Corte Costituzionale sulla legittimità del referendum abrogativo della legge Fornero. È chiaro che la nomina di Tito Boeri a all'Inps sia una segnale forte di un cambiamento di rotta e risulta oramai chiaro che dei correttivi alla riforma Pensioni Fornero devono essere approntati e anche in tempi brevi. Se il referendum dovesse essere ammesso e in primavera dovesse essere abrogato l'ormai famoso articolo 24 del DL n. 201 del 2011, si tratterebbe di un vero e proprio terremoto politico-economico.

E così, il governo Renzi ha dinanzi a sé almeno quattro proposte di riforma pensioni. In questo articolo le analizzeremo e cercheremo di capire le possibilità di attuazione.

Pensioni, governo Renzi: pensionamenti flessibili, Pdl 857 a firma Gnecchi, Damiano, Poletti

La prima proposta di riforma pensioni 2015 che il governo Renzi dovrà vagliare è la n. 857 di Gnecchi, Damiano e Poletti. La proposta è di ripristinare la Quota 97 con 62 anni di requisito anagrafico e 35 anni di requisito contributivo. Le penalizzazioni sarebbero dell'8% e la penalità decresce del 2% per ogni anno di ritardo sulla pensione fino ad annullarsi del tutto ai 66 anni di età. La proposta prevede anche che chi possa presentare 41 anni di contributi possa andare in pensione a qualsiasi età senza penalizzazione.

Rispetto alla riforma pensioni Fornero si tratterebbe di andare in pensione con quattro anni di anticipo

Pensioni: proposta per la Quota 100, a firma di Damiano

La seconda proposta di riforma pensioni 2015 al vaglio del governo Renzi è quella che introdurrebbe la cosiddetta Quota 100. La proposta prevede che a partire da un minimo di 60 anni di età e un minimo di 35 anni di contributo, l'accesso alla pensione sia garantito qualora si raggiunga la Quota 100.

Ad esempio 60 anni di età e 40 anni di contributi, oppure 61 anni di età e 39 anni di contributi e così via. Rispetto alla riforma pensioni Fornero si tratterebbe di andare in pensione anche con 6 anni di anticipo.

Governo Renzi: proposta "prestito pensionistico" dell'ex ministro Giovannini

La terza proposta di riforma pensioni 2015 che il governo Renzi dovrà analizzare proviene dal governo Letta ed è a firma dell'ex ministro Giovannini.

Si tratta dell'ormai noto "prestito pensionistico": il lavoratore che decide di andare in pensione prima del raggiungimento dei requisiti della legge Fornero riceverà un prestito che poi dovrà ripagare con microprelievi sugli assegni del 2/3%.

Proroga regime sperimentale del ministro Madia

L'ultima proposta di riforma pensioni 2015 è del ministro Madia e riguarda la proroga del cosiddetto Regime Sperimentale. La proposta prevede come requisiti 57 anni di età e 35 anni di contributi e la penalizzazione deriverebbe semplicemente dal fatto che l'assegno sarebbe del tutto calcolato con il sistema contributivo. In questo modo si potrebbe anticipare la pensione di 9 anni rispetto ai requisiti della riforma pensioni Fornero.

È tutto con l'analisi delle proposte principali di riforma pensioni 2015 che il governo Renzi dovrà discutere. Se volete ricevere aggiornamenti su questo tema, il nostro consiglio è di cliccare sul tasto "Segui" posto in alto al di sopra del titolo dell'articolo.