Appare sempre più evidente che gli ostacoli da superare per arrivare ad una riforma delle pensioni sono davvero molti: dall'Unione Europea ai tecnici del ministero dell'Economia fino ad arrivare al ministro Pier Carlo Padoan. Da diverse parti arriva la richiesta di garantire una certa flessibilità per le Pensioni in modo anche da rilanciare l'economia e soprattutto l'occupazione giovanile, ormai arrivata a percentuali molto basse. La situazione appare, però, molto confusa anche se, in ogni caso, un intervento del governo Renzi sembra possa avvenire entro quest'anno.

Probabilmente potrebbe essere un errore cancellare del tutto la riforma Fornero attualmente in vigore dato che garantisce un risparmio per le casse dello Stato di 80 miliardi di euro nel corso del decennio 2011-2021. Ricordiamo che il 20 gennaio la Consulta dovrà pronunciarsi sull'ammissibilità del referendum proposto dalla Lega che vuole la cancellazione della riforma Fornero. In caso di ammissibilità del referendum con la consultazione che si terrà, eventualmente nella prossima primavera, ci potrebbe essere la possibilità di tornare ai vecchi requisiti previdenziali con la chiusura immediata delle problematiche relative agli esodati e ai quota 96.

Infatti la riforma Fornero ha penalizzato parecchie categorie di lavoratori e, allo stesso tempo, sta facendo risparmiare lo Stato italiano in un momento di contingenze economiche particolari. Probabilmente sarebbe il caso di lavorare ad interventi che rendano più flessibile il nostro sistema previdenziale senza però stravolgere l'impianto dello stesso per non 'bruciare' i risparmi sin qui accumulati. Al momento sono quattro le ipotesi sul tavolo del premier Renzi: uscita dal lavoro con il raggiungimento di quota 100, prestito pensionistico, uscita dal lavoro con 35 anni di contributi e 62 anni di età con penalizzazioni e incentivi, sistema contributivo per tutti. Tra queste quella che sembrerebbe più realizzabile è il prestito pensionistico con il quale ci sarebbe il pensionamento anticipato per i lavoratori (seppur non di molto) ma non cambierebbero i requisiti dell'età anagrafica e dei contributi. Nel frattempo si inizia a discutere anche di altre questioni come le pensioni integrative, quelle di reversibilità, delle baby pensioni e quelle di invalidità. E si sta anche studiando un modo per reperire fondi per aumentare le pensioni minime, come era stato già annunciato l'estate scorsa dal presidente del consiglio.