La Pensione Anticipata 2015 aspetta ancora l'arrivo di alcune riforme strutturali dal parte del Governo Renzi, soprattutto per consentire l'uscita dal mondo del lavoro e un prepensionamento per le categorie disagiate come i lavoratori precoci o chi fa lavori usuranti. Tra i problemi che il Ministro Poletti dovrà risolvere con la prossima Riforma delle Pensioni, resta vivo anche quello dell'opzione donna Inps, fronte molto caldo anche per la class action iniziata dal comitato con a capo Daniella Maroni che ha fatto parlare di sè in questi giorni.

Pensione Anticipata 2015 per lavoratori precoci, sindacati e Poletti iniziano il dialogo?

Da giorni sappiamo grazie alle dichiarazioni del ministro Poletti, che conclusi i lavori del Jobs Act il Governo prenderà finalmente in carico il problema della pensione anticipata 2015. Sono molte le proposte per riformare il sistema pensionistico, dalla quota 100, al prestito Inps a nuove formule con penalizzazioni per uscire già a quota 97 dal mondo del lavoro. Nella giornata di ieri il Ministro Poletti ha incontrato una delegazione sindacale per iniziare a parlare e trovare una proposta di legge che possa soddisfare tutte le parti. Per quanto riguarda i lavoratori precoci, la richiesta che arriva da più parti (comprese parti interne al PD come Cesare Damiano) è quella di abbassare l'età pensionabile per permettere una pensione anticipata a chi ha maturato già molti anni di contributi, ma non ha l'età minima per uscire dal mondo del lavoro.

L'idea di pensione a 41-42 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica farebbe al caso dei Precoci, ma per il momento la proposta non ha trovato riscontro da parte del Governo.

Pensione Anticipata 2015 e prepensionamento: CGIL e Poletti spingono per avere più flessibilità

In attesa che prendano il via i lavori per modificare la Riforma Fornero del 2011 e aumentare la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, le proposte che sembrano più interessanti per consentire un prepensionamento restano quelle del presidente della commissione Lavoro, Cesare Damiano.

Anche i sindacati sono favorevoli ad una pensione anticipata a 62 anni di età più 35 di contributi, con un sistema di penalizzazione che arriva al massimo a decurtare l'8% dell'assegno. Resta viva anche l'idea di quota 100, ma il problema principale sarà, come sempre, quello di trovare coperture economiche e risorse per attuare questi provvedimenti. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere e per esser aggiornati quotidianamente sul tema pensionistico cliccate segui in alto al titolo.