Non si esaurisce il dibattito in tema di pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti: è ormai chiaro come in questo 2015 il vento sia cambiato, con tutta una serie di membri del governo Renzi che paiono finalmente aver preso piena contezza della situazione d'emergenza nella quale versa il paese. In primo piano troviamo il programma stilato dal neo presidente INPS Tito Boeri, che ha proposto una decisa sforbiciata alle Pensioni d'oro al di sopra dei 3mila euro mensili, una manovra questa che se attuata porterebbe nelle casse dello Stato oltre 4 miliardi di euro l'anno.

Anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti si è mostrato possibilista nei confronti dell'ipotesi Boeri sottolineando che si darà comunque priorità a chi 'è vicino al completamento del periodo di maturazione dei diritti alla pensione ma ciò nonostante rischia di non maturare la condizione stessa di pensionamento'. Parlando di soli istituti previdenziali, pensione anticipata e prepensionamento (due strumenti che vanno assolutamente ricalibrati in ottica pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti) saranno senz'altro i primi su cui l'Esecutivo si concentrerà: sullo sfondo rimane comunque il timore che il governo disattenda i proclami delle ultime settimane dando il là a soluzioni 'tampone' quali il prestito INPS.

La svolta in un senso o nell'altro è comunque vicina.

Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti, prepensionamento o prestito INPS? La svolta - Processo di riforma al via da metà marzo

Prepensionamento con nuove forme di pensione anticipata o prestito INPS? E' questa la domanda che al momento anima i dubbi di lavoratori precoci e individui impiegati in lavori usuranti, tutta gente che teme l'ennesimo buco nell'acqua (e visti i trascorsi è difficile biasimarli) con l'approvazione di un provvedimento che di strutturale non avrebbe nulla. Si perché l'ipotesi del prestito INPS, che viene ciclicamente riproposta da quasi ogni governo, prevede la concessione di un prestito da erogarsi a quei lavoratori che accettino di abbandonare l'impiego 2 o 3 anni prima della naturale scadenza. Si tratta di una somma erogata sotto forma di prestito che andrà dunque resa scontando delle trattenute dirette sugli assegni previdenziali, scenario questo che ovviamente non piace a nessuno dei diretti interessati. Parlando di pensioni lavoratori precoci e individui impegnati in lavori usuranti c'è in effetti da domandarsi per quale motivo queste categorie dovrebbero accettare di ricevere in prestito il danaro versato in anni di contribuzione, il tutto per non parlare delle penalizzazioni sugli assegni previdenziali che riprenderanno dal 2017 in poi (la Legge di Stabilità le ha sì sospese ma solo per 24 mesi).



E mentre i sindacati, con la CGIL in testa, continuano a pressare il governo, il presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano prosegue nello 'sponsorizzare' le proprie proposte di legge. L'ex ministro mira a riformare i requisiti di accesso a pensione anticipata e prepensionamento introducendo la Quota 100 o configurando l'uscita per tutti una volta raggiunti i 62 anni di età più 35 di contributi, misure queste che si rivelerebbero invece vitali in ottica pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti. A prescindere da quale via imboccherà il governo la svolta arriverà presto, con l'iter di riforma che prenderà avvio a metà marzo, subito dopo l'approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act. A questo punto vorremmo coinvolgervi nella nostra analisi: sareste soddisfatti in caso di configurazione di un prestito INPS o siete più favorevoli ad una riforma dell'istituto del prepensionamento? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi vi invitiamo invece a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.