E' intervenuto anche Papa Francesco su lavoro e previdenza ieri mentre il Governo Renzi dava l'ok ai quattro decreti attuativi del Jobs act, uno approvato in via definitiva (quello sul contratto a tutele crescenti) e gli altre tre approvati in "sede preliminare" in attesa dei pareri delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, rispettivamente presiedute da Cesare Damiano (Pd) e Maurizio Sacconi (Ap). "Una giornata storica", per il presidente del consiglio Matteo Renzi. Mentre anche in Vaticano sono in arrivo novità sulla riforma Pensioni con l'applicazione delle nuove norme sull'aumento dell'età pensionabile e il paventato allarme sui trattamenti previdenziali dei dipendenti vaticani.



Papa Francesco nel 'giorno storico' del Jobs act: 'Ingiustizia su dipendenti è peccato gravissimo'

"Tu non puoi fare offerte alla Chiesa - ha detto ieri il Pontefice nel corso della messa mattutina a Casa Santa Marta secondo quanto riferito da Radio Vaticana - sulle spalle dell'ingiustizia che fai con i tuoi dipendenti. Questo - ha sottolineato Papa Francesco - è un peccato gravissimo: è usare Dio per coprire l'ingiustizia". Come sempre, Bergoglio ha fatto degli esempi concreti e ha parlato con parole semplici. "Se una persona va a messa tutte le domeniche e fa la comunione - ha detto il Vescovo di Roma - gli si può chiedere: 'E com'è il tuo rapporto con i tuoi dipendenti? Li paghi in nero?

Paghi loro il salario giusto? Anche versi i contributi per la pensione? E per assicurare la salute?". Già lo scorso agosto Papa Francesco era intervenuto sulle pensioni, auspicando sostanzialmente una riforma sulla previdenza vaticana dopo aver messo mano alle "casse di San Pietro" dando il via alla riforma dello Ior. "In pensione si va a 65 anni", disse il Pontefice.



Riforma pensioni in Vaticano: si allunga di due anni l'età pensionabile per i dipendenti

Ma se Bergoglio parla di "pensione a 65 anni", da quest'anno i quasi 5.000 impiegati della Santa Sede (Apsa) e della Città del Vaticano (Governatorato), le due amministrazioni vaticane, dovranno lavorare due anni in più prima di poter andare in pensione.

Una manovra simile alla legge Fornero che punta a risparmiare per salvaguardare il bilancio. A comunicarlo ieri è stato proprio il Fondo Pensioni del Vaticano che facendo riferimento "all'allungamento di due anni della vita lavorativa che ha fissato l'età di pensionamento - ha spiegato in una nota stampa - a 67 anni per i laici e a 72 anni per gli ecclesiastici e i religiosi".

Previdenza vaticana: 'Fondo pensioni solido, nessun allarme per lavoratori e pensionati'

Grazie anche alle novità introdotte la riforma previdenziale, infatti, le pensioni vaticane "non sono a rischio e appaiono ingiustificati gli allarmi al riguardo", secondo il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori del Fondo pensioni vaticano, che sottolinea "il sostanziale equilibrio tra risorse disponibili e impieghi verso gli attuali e i futuri pensionati".

I bilanci di esercizio "evidenziano, nel corso degli anni, la solidità - è stato sottolineato in un comunicato stampa - anche della struttura patrimoniale e finanziaria del Fondo stesso. Il rapporto di copertura del Fondo pensioni (funding ratio) - hanno sottolineato - è dello 0,95%".