"C'è bisogno proprio di cambiare la logica della legge Fornero sulla riforma delle Pensioni". Lo ha dichiarato ieri a Pasian di Prato (Udine) la leader della Cgil Susanna Camusso a margine di un incontro su lavoro e previdenza. "Ce n'è bisogno - ha proseguito la dirigente sindacale ricordando i disastrosi effetti della riforma pensioni del Governo Monti - perchè il pesante aumento dell'età pensionabile prodotto è una delle ragioni che determina anche - ha evidenziato - una crescente disoccupazione giovanile".

Riforma pensioni, Camusso: 'La Fornero provoca disoccupazione giovanile'

E mentre il Governo Renzi dà il via libera definitivo al decreto del Jobs act sul contratto a tutele crescenti, tracciando il cammino per gli altri tre decreti varati in via preliminare, inevitabile per la Cgil, che annuncia la "mobilitazione continua", procedere con le modifiche alla riforma pensioni Fornero.

"Ce n'è bisogno - ha ribadito ieri il segretario generale del sindacato rosso - perché è una legge che non guarda come è fatto il lavoro". La Cgil sollecita nuove forme di flessibilità per la pensione anticipata anche per i lavoratori privati e non soltanto per i dipendenti pubblici come prevede la riforma Pa che porta la firma del ministro Marianna Madia. "Mi pare che in sei anni di crisi si può dire che non è proprio questo il sistema - ha detto la Camusso - che permette di garantire delle serene anzianità. Quella legge - ha sottolineato - va rivista profondamente". La leader della Cgil evidenzia l'importanza dell'unità sindacale raggiunta sulla riforma pensioni. "Con Cisl e Uil - ha spiegato - abbiamo costruito insieme una proposta, ma vediamo molta difficoltà del governo a riaprire il tema".



Riforme lavoro e pensioni, Uil e Ugl non arretrano di un passo

Sulla scia dello sciopero generale contro il Jobs act e per la riforma pensioni dello scorso 12 dicembre anche l'Uil è pronta a nuove mobilitazioni se lo scenario non dovesse cambiare. "Il Governo - ha detto il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo a margine di un incontro a Catanzaro - non ha avuto rispetto dei giovani, illusi dall'idea - ha proseguito il dirigente sindacale - di presunte tutele crescenti mentre i contratti di precarietà non sono stati cancellati".

Secondo Barbagallo, che ha ricordato di aver sollecitato al ministro del Lavoro Giuliano Poletti l'apertura di un serio confronto sulla riforma pensioni, il Jobs act "non ha avuto rispetto dei lavoratori", ai quali, anzi, "ha tolto diritti". Il primo decreto attuativo del Jobs act sul contratto a tutele crescenti "non ha avuto rispetto del Parlamento, che aveva chiesto - ha detto il sindacalista - di non estendere la normativa ai licenziamenti collettivi.

Questo Governo ha avuto rispetto - secondo Barbagallo - solo della Merkel e degli imprenditori".

Sulle riforme del lavoro e delle pensioni anche "l'Ugl non arretra di un passo", ha dichiarato Paolo Capone, rieletto ieri segretario dell'Unione Generale del Lavoro. "Il sindacato è oggi chiamato - ha spiegato Capone - ad affrontare sfide complesse, dall'attacco ai diritti alla disoccupazione, dalle pensioni da fame al lavoro che manca, passando per il Mezzogiorno e - ha sottolineato - per le tante fabbriche che chiudono". Spiegando che il sindacato non arretrerà di un passo nella battaglia sul lavoro e le pensioni, "continueremo a fare - ha detto Capone - quello che abbiamo sempre fatto: difendere i lavoratori, i disoccupati e i pensionati".