Ecco gli ultimi aggiornamenti relativi alla riforma del sistema previdenziale italiano. Occorre inanzi tutto segnalare come il dibattito sulla spinosa questione si faccia sempre più acceso. In particolare oggi bisogna prendere atto delle critiche rivolte dai rappresentanti di CGIL e CISL Camusso e Furlan al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. L'accusa che i sindacati muovono al governo ed in particolare al Premier e al Ministro sarebbe quella di tenere un comportamento "ambiguo" per quanto riguarda la questione relativa alla riforma del sistema pensionistico italiano.

Infatti per i due sindacalisti l'unico incontro finora avvenuto tra governo e sindacati per affrontare la questione non è sufficiente. Di certo per Camusso e Furlan non basta per poter affermare che tale riforma arriverà, sempre se arriverà, dopo un iter condiviso tra governo e parti sociali. I sindacati continuano anche a chiedere di fare presto e giungere alle necessarie correzioni della legge Fornero, prima che queste sfocino in un vera e propria questione sociale. I sindacati tuonano che occorre rendere l'attuale legge più flessibile in uscita costruendo un sistema basato chiaramente sulle quote. Infatti secondo Annamaria Furlan leader di Cisl non tutti i lavori sono uguali e sopra certe soglie occorre poter andare in pensione.

Queste dichiarazioni mettono in evidenza come anche la Cisl che in passato sicuramente era stato tra i maggiori sindacati uno dei più teneri col governo, adesso inizia a cambiare atteggiamento. Sicuramente la proposta che attualmente appare come la preferita dalle confederazioni sindacali è la cosiddetta "quota 100", molto sponsorizzata dal Presidente della Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati Cesare Damiano.

Tale proposta prevede la possibilità di andare in pensione a 62 anni una volta maturati i contributi necessari. Vedremo a questo punto dopo le dichiarazioni dei sindacati quali saranno le risposte del premier Matteo Renzi e del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.