Mentre tutti facevano proposte e discutevano di flessibilità per la riforma Pensioni 2015, nessuno si sarebbe mai aspettato che il Ministro Madia firmasse una circolare con la quale autorizza tutte le amministrazioni pubbliche a risolvere unilateralmente il rapporto con gli impiegati statali che hanno raggiunto i requisiti per andare in pensione. Questa approvazione potrebbe influire negativamente su tutto il sistema previdenziale, andando a creare, probabilmente, un danno di proporzioni inimmaginabili, soprattutto per le casse dell'Inps. Le ultime notizie hanno infatti trattato di flessibilità e di come risolvere il problema previdenziale italiano, ma evidentemente il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione del Governo Renzi, sembra non aver ascoltato i suoi stessi colleghi, come ad esempio Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali della Repubblica Italiana, sempre del Governo Renzi, che pare essere favorevole alle proposte di Maurizio Sacconi, Presidente della commissione Lavoro del Senato.
Ma cosa potrebbe causare questa avventura solitaria che il Ministro Madia ha deciso di intraprendere?
IL DANNO DELLA CIRCOLARE MADIA
Mandare in pensione gli impiegati pubblici anziani parrebbe una buona idea, ma se non viene effettuato un cambio generazionale regolato da nuove assunzioni di giovani, quello che viene fatto è solamente uno sfoltimento di dipendenti nelle amministrazione pubbliche. Inoltre, se da un giorno all'altro viene immesso nel sistema previdenziale, e soprattutto nelle casse dell'Inps, un ulteriore flusso di persone che fanno richiesta della pensione che gli spetta, viene a mancare quella sostenibilità per tutti questi nuovi pensionati. Se da una parte questa operazione sembrerebbe risolvere un grande problema, dall'altra sarebbe forse stato meglio attendere qualche giorno in più al fine di trovare una soluzione che non vada a peggiorare una situazione già messa a dura prova.
Attualmente, il sistema previdenziale italiano, si basa su un trasferimento di denaro da chi versa i contributi, mentre sta ancora lavorando, ai lavoratori che sono già andati in pensione. La circolare firmata dal Ministro Madia ha autorizzato uno schema che potrebbe non essere compatibile con l'attuale sistema previdenziale italiano, e proprio per questo forse sarebbe stato meglio attendere una nuova riforma pensioni 2015, anche per il fatto non secondario di adeguare i diritti sulla pensione a tutti i cittadini italiani.