Giuliano Poletti riapre riguardo la pensione anticipata e sulla flessibilità seguendo alcuni punti dettati da Maurizio Sacconi, Presidente della commissione Lavoro del Senato, che secondo lui potrebbero essere i criteri giusti su cui si dovrebbero fondare le nuove proposte. In prima linea, la cosa più importante per il ministro del lavoro del governo Renzi, sembra essere la questione Impresa. Per avere una corretta domanda di uscita anticipata da parte del dipendente, secondo Sacconi e confermato da Poletti, il governo dovrebbe incentivare l'impresa quando esiste un accordo con il lavoratore per intervenire a favore di una eventuale pensione anticipata del lavoratore.

A tal proposito si continua infatti a ragionare su una maggior tutela del lavoratore, soprattutto quello anziano, che necessita di andare in pensione per evitare di rimanere senza reddito. Le proposte di Sacconi su cui sembra vigere molta attenzione da parte del governo, sono infatti due:

  • Incentivare l'azienda che ha preso accordi con il dipendente per la pensione anticipata;
  • Incentivare il riscatto di Laurea, rendendolo molto più conveniente di quello attuale.
A tal proposito, Poletti è stato intervistato e non ha certo negato i vari problemi creati dalla legge Fornero, introducendo che è ora necessario soffermarsi su come realizzare gli strumenti ideali per incentivare una pensione anticipata e risolvere i problemi legati a questa situazione, rendendo la macchina previdenziale molto più flessibile sotto tutti i punti di vista. Il punto su cui il ministro sembra essere particolarmente interessato è quello di valutare innanzitutto quanto costa in termini di competitività tenere al lavoro persone che già hanno dato tutto e partire da questo per poter discutere insieme anche al'Europa di un eventuale schema che possa risolvere la situazione in vari punti di vista. Da questo proposito bisogna iniziare un progetto concreto, anche perché si era detto che la riforma previdenziale sarebbe dovuta iniziare appena dopo l'approvazione del Jobs Act.