Ecco le ultime novità relative all'auspicata riforma del sistema previdenziale italiano. Quella che è appena cominciata sarà indubbiamente una settimana molto importante in merito alla riforma in questione. Sicuramente oggi sta facendo molto parlare un'intervista rilasciata al Corriere della Sera dal Senatore Mario Monti. L'ex Premier, il cui governo è stato protagonista del varo della cosiddetta "riforma Fornero", ha lasciato alcune interessanti dichiarazioni per quanto concerne l'eventuale riforma delle Pensioni di cui tanto si parla nel nostro paese negli ultimi mesi.

Egli ha confermato quello che pensano in molti e cioè che senza la riforma realizzata dal suo governo l'Inps non sarebbe più stato in grado di pagare le pensioni agli italiani. Nella medesima intervista l'ex Presidente del Consiglio afferma di ritenere che la questione relativa agli "Esodati" secondo lui è stata in parte gonfiata dalla stampa essendo nella realtà meno grave di quanto si possa pensare. Si tratta di dichiarazioni che ovviamente fanno molto discutere e sono molto simili a quelle rilasciate in passato dall'ex Ministro Elsa Fornero.  

Per quanto riguarda invece le questioni più prettamente legate alla riforma le proposte sul tavolo sono sempre le stesse di cui si parla già da un po'.

La più discussa rimane la cosiddetta "quota 100" sponsorizzata in particolar modo dal Presidente della Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati, Cesare Damiano.  Così come molto in voga è  l'idea del nuovo presidente dell'Inps Tito Boeri di tassare maggiormente le pensioni d'oro allo scopo di avere a disposizione dei fondi che dovrebbero essere pari a 4 miliardi di euro da utilizzare per ridurre le sperequazioni nel sistema pensionistico italiano.

Per il momento il Presidente del Consiglio continua a tacere sulla questione. Proprio lui al momento è l'unico in grado di sbloccare la situazione e dare il via alla necessaria riforma delle pensioni italiane.  Questo servirà a rendere maggiormente flessibile il nostro sistema previdenziale che al momento appare come eccessivamente rigido in uscita mancando di quella necessaria flessibilità che possa garantire in taluni casi l'uscita anticipata dal mondo del lavoro a chi ha maturato determinati requisiti.