Nonostante gli annunci e le promesse del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti su nuove modifiche alla legge Fornero verso nuove forme di pensione anticipata, prosegue la mobilitazione della Cgil di Susanna Camusso contro il Governo Renzi in continuità con la linea intrapresa già lo scorso 12 dicembre 2014 quando il sindacato rosso proclamò lo sciopero generale contro il Jobs act e per la riforma Pensioni insieme alla Uil di Carmelo Barbagallo.

Riforma pensioni e Jobs act, prosegue la mobilitazione della Cgil contro il Governo Renzi

"Come abbiamo deciso ieri durante il direttivo della Cgil - ha dichiarato oggi il leader della Fiom Maurizio Landini rilanciando il documento approvato ieri - continua la mobilitazione" contro il Governo Renzi.

La mobilitazione della Cgil, che non esclude altri scioperi generali se l'esecutivo non dovesse fare passi indietro sulla riforma del lavoro e passi in avanti sulla riforma previdenziale, continua "perché non condividiamo le scelte - ha sottolineato il segretario del sindacato dei metalmeccanici della Cgil - sul lavoro né sul fisco e il mancato intervento sulle pensioni. E non è vero - ha aggiunto Landini che non c'è un'alternativa".

"Siamo sostanzialmente delusi, si tratta di un'operazione - ha dichiarato ieri il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, al termine dell'incontro tra Poletti e le parti sociali sul decreto attuativo del Jobs act relativo alle tipologie contrattuali - di sola semplificazione e manutenzione non quel disboscamento dei contratti e delle precarietà che il Governo aveva promesso".

"Sono stati aboliti - ha spiegato la sindacalista - solo i contratti in partecipazione e lo job sharing, mentre sui cococo - ha proseguito Serena Sorrentino - l'annunciato stop non è altro che un cambio nominale di contratto visto che è allo studio una loro ridefinizione".

Riforma lavoro e pensioni 2015: anche la Uil pronta a nuovi scioperi, più 'morbida' la Cisl

Insieme alla Cgil è pronta alla mobilitazione anche la Uil di Carmelo Barbagallo se non dovessero arrivari cambiamenti su lavoro e previdenza.

"Ho chiesto ufficialmente a Poletti di convocarci - ha spiegato il segretario generale del sindacato - perché è stato lui a dire che il problema previdenziale è diventato - ha ricordato il sindacalista - un problema sociale con la legge Fornero, gli esodati, la rigidità in uscita. Non si può dire che è un problema sociale - ha sottolineato Barbagallo ricordando le dichiarazioni di Poletti sulla legge Fornero - e aspettare che diventi un problema tragico prima di convocarci".

Resta più "morbida" nei confronti dell'esecutivo, seppur critica, la posizione della Cisl di Annamaria Furlan che continua a sperare in un serio confronto sulla riforma pensioni e sui contratti nel pubblico impiego. La Cisl ha comunque già lanciato una raccolta firme per una legge delega di iniziativa popolare sulla riforma del fisco e delle pensioni che ha come obiettivo riforma del sistema fiscale e l'eliminazione delle "storture" della legge Fornero. L'iniziativa sarà presentata domani in Friuli Venezia Giulia dal segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli. Al di là delle divergenze sulle forme di mobilitazione, dunque, l'obiettivo dei sindacati resta quello dell'unità dei lavoratori. E su una cosa sono comunque certamente d'accordo le organizzazioni sindacali: occorre rottamare al più presto la riforma pensioni Fornero.